RECALE. Il Consiglio Comunale, svoltosi lunedì, sullapprovazione del rendiconto della gestione per lesercizio finanziario del 2010, è stato caratterizzato da un acceso botta e risposta fra maggioranza e minoranza sui conti pubblici relativi al Comune di Recale.
Il relatore, vicesindaco Antimo Argenziano, ha più volte precisato che il responsabile dellarea finanziaria ha prodotto una documentazione dettagliata che vedrebbe addirittura lente con un residuo attivo di circa 24mila euro. Tommaso Orballo, consigliere comunale di minoranza, interviene sul documento presentato dallopposizione: E stato curioso sentir ripetere più volte dal vicesindaco che tutto quanto lui stava relazionando era dovuto alla documentazione prodotta dal responsabile dellarea finanziaria. Quasi voleva sottolineare che le fesserie non le stavano dicendo gli amministratori ma il dirigente da loro fortemente voluto! Abbiamo presentato un documento, firmato da tutti i consiglieri dopposizione, molto dettagliato e teso a dimostrare, per lennesima volta, che le somme riportate sono gonfiate ad arte per mascherare il dissesto economico nel quale versa questo Comune da diversi anni. Invieremo lo stesso documento alla Corte dei Conti perché i nostri amministratori debbono assumersi la responsabilità di quanto stanno sperperando. E assurdo sostenere che cè un residuo attivo di circa 24mila euro quando gli stessi residui attivi sono stati gonfiati del 15% rispetto al 31/12/2009 senza alcun criterio. E assurdo far credere che ci sono 24mila euro di residuo attivo quando ci sono 800mila euro di fatture inevase, si stenta a pagare le mensilità ai dipendenti comunali ed i servizi sono ridotti allosso sin dal 2010! Non stanno facendo altro che continuare a nascondere da anni il dissesto finanziario, sinventano cifre in attivo per continuare ad affidare consulenze esterne oppure organizzare gite termali ed attività ludiche buone solo allimminente campagna elettorale per le prossime amministrative. La verità è che cè una malvagia intenzione di lasciare milioni di euro di debiti ai loro successori.