Consorzio bonifica, cittadini presentano ricorso

di Redazione

 MONDRAGONE. La battaglia dei cittadini nei confronti del Consorzio di Bonifica del Basso Volturno continua.

Nonostante le diverse iniziative anche da parte del Comune, l’Ente consortile non si arrende. Così continuano ad arrivare le notifiche di bollettini per il pagamento di gabelle anche per i possessori di immobili ricadenti in pieno centro storico. Ma questa volta i cittadini non ci stanno e prendono l’iniziativa, opponendosi in molti all’atto di notifica del contributo consortile richiesto illegittimamente tramite una società di gestione di fiscalità locale (Ge.Fi.l. Spa di La Spezia).

Se non è una “class action” ci siamo vicini. Quali sono le motivazioni? Sono diverse e molto articolate, ma la principale è che viene violata la legge regionale della Campania del 25.02.2003, n. 4, che vieta l’iscrizione a ruolo del contributo consortile per gli immobili ubicati nel perimetro urbano, il che provoca l’illecita doppia tassazione sugli immobili urbani già assoggettati alla tariffa del servizio idrico integrato.

D’altra parte, lo stesso Consiglio comunale di Mondragone in data 1.6.2011 ha approvato, e trasmesso al Consorzio di Bonifica, la nuova perimetrazione urbana degli immobili da escludere dai ruoli, come già prevede una specifica legge regionale disattesa sistematicamente dal Consorzio di Bonifica.

L’azione collettiva intrapresa da numerosi cittadini col ricorso in opposizione al Consorzio e alla Ge.Fi.l. Spa contro l’avviso di notifica illegittimo, è rivolta anche all’acquisizione del sostegno concreto del Difensore Civico regionale, dell’Ispettorato per la Funzione Pubblica e dell’Assessore regionale competente. I ricorrenti chiedono che si “ponga fine a tale comportamento vessatorio da parte del Consorzio di Bonifica, che, imperterrito, continua ad assoggettare a tassazione ingiusta ed immotivata gli immobili urbani, in dispregio al doppio pronunciamento della Corte di Cassazione con sentenze del gennaio ‘97, con cui si dispone che la tassa pagata al Consorzio dev’essere motivata da “un vantaggio diretto e specifico per l’immobile soggetto al contributo”.

Ma il Consorzio continua ad essere sordo anche quando è stato esplicitamente condannato da molte sentenze delle Commissioni Tributarie perfino al risarcimento delle spese di giudizio. La richiesta di questo gruppo di cittadini, ben motivato ed agguerrito, vuole far rispettare le regole e le leggi in vigore con il supporto autorevole delle Istituzioni deputate ad affrontare una questione che tutela la collettività. Questa volta i cittadini sono decisi a non arrendersi.

Dr. Paolo Palmieri

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