ORTA DI ATELLA. La presente sintetizza la posizione del Partito socialista italiano (Psi), sul punto all’ordine del giorno del Consiglio Comunale del 28.09.2011, inerente le linee di indirizzo per il nuovo Piano Urbanistico Comunale (Puc).
Riteniamo, come riportato nei vari comunicati a mezzo stampa e manifesti pubblici, che la questione urbanistica rientra tra le priorità ed emergenze del nostro paese. Da un punto di vista politico, confermando il nostro ruolo alternativo alla maggioranza di governo, si affronta oggi un argomento d’interesse collettivo che non può esulare dal confronto diretto tra le parti. Un confronto che riteniamo possa avvenire nella sede istituzionale del Consiglio Comunale e che possa essere aperto alle indicazioni delle diverse forze politiche presenti, per giungere poi ad una realizzazione “partecipata” del nuovo strumento urbanistico.
Prendiamo atto, come deliberato dalla giunta comunale nella seduta del 12 settembre scorso, della nomina di una triade tecnica, incaricata della stesura del Piano. Riteniamo che i tecnici, per il loro profilo professionale, e soprattutto per il ruolo dirigenziale che ricoprono a livello comunale, possano rappresentare una garanzia in merito. Ma in quest’ottica, consideriamo molto costruttivo un loro eventuale intervento nelle prossime Assise comunali, per avere ulteriori delucidazioni a riguardo, ed aprire anche con loro un confronto diretto sull’argomento.
La nostra propostadi confrontoèquindi una proposta politica che lanciamo alla maggioranza di governo, pur conoscendo l’iter tecnico-amministrativo previsto per l’adozione dei nuovi Puc ma consapevoli che non si può desumere da un confronto partecipato, per un argomento d’interesse collettivo. Da un punto di vista squisitamente tecnico,consideriamo l’adozione di un nuovo Piano Urbanistico Comunale (nel rispetto della legge regionale numero 16 del 22 dicembre 2004), un viatico importante per la risoluzione dei vari problemi esistenti.
La nostra indicazione è quella essenzialmente di un Puc di Servizi e riqualificazione territoriale, che disciplini la tutela ambientale, ristabilisca le necessarie e relative opere di urbanizzazione primaria, come strade (nel rispetto del decreto ministeriale 1444/68), reti fognarie ed illuminazione, in conformità a quanto previsto dall’art.18 comma 2, lettera b della legge 16/2004, soprattutto nelle zone nuove del paese. E determini inoltre i fabbisogni insediativi in ottemperanza alla legge stessa, con la completa valorizzazione dei centri storici (articoli 23 comma 2 lettera e).
Ma riteniamo indispensabile altresì stabilire ulteriori opere di urbanizzazione secondarie come la realizzazione di un nuovo ufficio postale, di piazze a verde, di una nuova area mercato, ulteriori strutture scolastiche che dovrebbero in verità rientrare nella cosiddetta “Cittadella Scolastica”, prevista anche nel Bilancio di previsione delle opere pubbliche. Ed inoltre l’individuazione di aree destinate a Isole ecologiche, che vadano al completamento e potenziamento del ciclo di raccolta differenziata. Questi servizi son diventati essenziali per un paese con una densità di popolazione più che raddoppiata negli ultimi anni. Il Puc, può subordinare l’attuazione degli interventi di recupero urbanistico ed edilizio degli insediamenti abusivi perimetrati (ai sensi del comma 3 articolo 23 della legge regionale 16/04), alla redazione di appositi Pua, denominati piani urbanistici attuativi, il cui procedimento di formazione segue la disciplina prevista dal regolamento di attuazione previsto dall’articolo 43-bis.
Fermo restando, che per gli immobili gravanti di ordinanze giuridico-urbanistiche, a cui non è possibile applicare tali interventi di recupero, è d’obbligo il rispetto delle leggi imposte dagli organi amministrativi competenti. Riteniamo che anche i Pua, potrebbero rappresentare una strada percorribile per la risoluzione di alcune problematiche esistenti, ma che siano solo ed esclusivamente interventi di urbanizzazione e riqualificazione individuati dagli atti di programmazione di cui all’articolo 25 della legge regionale 16/2004. Ed anche in questo staremo attenti a capire quali saranno le proposte della maggioranza di governo locale.
Inoltre, la risoluzione delle problematiche abitative e della riqualificazione del patrimonio edilizio ed urbanistico esistente, in linea con le finalità e gli indirizzi della legge regionale numero 13/2008, può essere attuata attraverso la promozione dello sviluppo sostenibile del paese,con la previsione nel regolamento e nelle normative tecniche attuative, anche di aree localizzate nelle zone “D” ed in parte delle zone “E”, destinate a impianti di energia alternativa. Mettendo in essere strategie che comportino una valorizzazione del tessuto urbano e contemporaneamente un netto miglioramento delle economie locali ed un rafforzamento dell’integrazione sociale.
A riguardo, portiamo un’indicazione tecnico-politica, poi magari da esplicare dettagliatamente in futuro, di come i comuni possono individuare, anche su proposta dei proprietari, ambiti la cui trasformazione urbanistica ed edilizia sia subordinata alla cessione di aree o immobili da destinare possibilmente ad edilizia residenziale sociale (housing sociale), privilegiando le aree oggetto di occupazioni abusive (articolo 7 comma 2 della legge regionale 19 del 28 dicembre 2009 – Piano Casa – e art.33 legge regionale 16/2004 sui comparti edificatori).
Possono essere previsti altresì interventi di sostituzione edilizia a parità di volumetria esistente, anche con cambiamento di destinazione d’uso, con realizzazione di una quota da destinare ad edilizia sociale pari almeno al 30%, nelle aree urbanizzate come in quelle degradate. In questo senso, riteniamo che l’ente comunale, potrebbe destinare queste aree prelevate, per la realizzazione di edilizia residenziale sociale,per giovani coppie o nuclei familiari con disagio abitativo. Come previsto anche dal comma 4 dell’articolo 7 della legge regionale 19/2009.
La promozione e sviluppo dell’edilizia sociale, riteniamo anch’essa una prerogativa delle nostre proposte in oggetto. Memori di rappresentare un Partito di Sinistra, che possa tutelare nel contempo il “pubblico” rispetto al “privato”, ed in particolare che tuteli i giovani,e soprattutto le fasce deboli e disagiate. Inoltre, per edifici fino a 10mila mc destinati prevalentemente ad uffici è consentito un mutamento a destinazione d’uso abitativo con una previsione edilizia convenzionata almeno del 20% del volume dell’edificio, nel rispetto delle prestazioni energetico-ambientali e delle norme tecniche per le costruzioni antisismiche.
Premettendo, invece, che per le variazioni di destinazione d’uso, attraverso l’eventuale applicazione di un Piano Urbanistico Comunale, vanno controllate in maniera capillare, nel momento in cui si pensa siano stati rispettati dalle parti in causa, tutti i parametri e vincoli previsti dagli strumenti urbanistici vigenti. Riteniamo queste, le nostre proposte in merito all’argomento in discussione, e ci riserviamo di esplicarle in maniera ancora più precisa e dettagliata, nei futuri incontri pubblici e consigli comunali monotematici. Per un contributo migliorativo ad una causa d’interesse generale.
Espedito Ziello, consigliere comunale del Partito Socialista Italiano