SANTARPINO. Una figlia assunta nella Ecoatellana Multiservizi, per Opera e Virtù dello Spirito (Di) Santo, vale più di una semplice sviolinata.
Come recita un detto napoletano scem ca ntenn sono i personaggi che atteggiandosi a presidenti di fantomatici comitati, circoli e circoletti lodano lignoranza, il mutismo, lincompetenza e la spregiudicatezza del Sindaco Di Santo e dei suoi accoliti. Tommaso DErrico ha sentito, così, il dovere di ringraziare pubblicamente la Banda Bassotti per lassunzione della figlia, nella Ecoatellana Multiservizi. Assunzione avvenuta, è bene ricordarlo, per chiamata diretta senza alcun test o concorso, nemmeno di facciata.
Ma ormai, da tre anni a questa parte, non possiamo sorprenderci più innanzi a nulla! Considerato che si sono radicati a SantArpino ignoranza, opportunismo, inettitudine, ruffianeria, incompetenza, dappocaggine, inesperienza, dilettantismo, inefficienza a tal punto che invano si vuole far passare per grande impegno, importanti risultati attesi, obiettivi raggiunti semplicemente lordinaria amministrazione, la gestione approssimata della puteca di santo. Nel comunicato a firma di Tommaso DErrico si legge tutta linconsistenza di un simile plauso ricordando che nel 2006 veniva chiesta la rimozione del ripetitore ed oggi si elogia un mero spostamento: ignoranti e opportunisti. Lo spostamento dellantenna H3G dal Campo Sportivo al Cimitero, infatti, non è altro che un inutile palliativo, un apparente rimedio ad un inquinamento elettromagnetico inevitabile. O forse in questo modo la cittadinanza santarpinese, i giovani, le donne, i bambini e gli anziani sono salvi dallinquinamento elettromagnetico generato da tale antenna?
Non si è forse solo spostato il problema da una zona allaltra? Allora i cittadini del centro storico (di serie B) ora cosa dovrebbero dire al Di Santo e Bassotti? Solo per correttezza di cronaca ricordiamo che estenuante fu allepoca la battaglia ingaggiata dallAmministrazione Savoia per evitare linsediamento, ma la giurisprudenza, la normativa in materia non lo consentiva allora e non lo consente oggi alle istituzioni di opporsi ma solo, attraverso la pianificazione urbanistica ed appositi regolamenti, lindividuazione di aree a minor impatto per la salute pubblica.
Alla luce di simili considerazioni ci chiediamo ora tra il centro storico ad alta concentrazione demografica, con sedi sensibili, quali scuole e case super popolate, e la periferia del paese, in cui è situato il campo sportivo, dove pensate che possa essere meno dannosa la presenza di un ripetitore per telefonia mobile? Dove pensate che si possa “minimizzare lesposizione della popolazione ai campi elettromagnetici” (art. 8, comma 6 della legge n. 36/2001)? Lasciamo ai nostri concittadini di trarre le proprie considerazioni!
Il Circolo del Pd di Sant’Arpino