SANTARPINO. Nell’ultimo Consiglio comunale ci avrebbe fatto piacere la presenza di più cittadini. Si sarebbero resi conto visivamente dell’arroganza, dell’insipienza e dell’incapacità della gestione Di Santo. Lo afferma il capogruppo del Pd, Elpidio Del Prete.
All’ordine del giorno dei lavori due argomenti tecnici, variazione di bilancio, prelievo dal fondo di riserva, e le comunicazioni del sindaco. Il tutto si è risolto dichiara Del Prete in una scarna relazione dell’assessore al Bilancio Salvatore Brasiello, in 90 secondi, si è limitato a motivare la variazione con l’esigenza di finanziare un’iniziativa, a cui va il nostro apprezzamento e sostegno, in onore di un nostro concittadino, l’illustre professor Giuseppe Limone, tacendo su altre operazioni di dubbia legittimità: quella, per esempio, sul capitolo del bilancio dove lo stanziamento è passato dall’iniziale previsione di 100 euro a oltre 22.500 euro, per pagare un affidamento a una società esterna per il recupero dell’Iva. Un’operazione fatta in clandestinità e il lavoro lavrebbe potuto svolgere lufficio comunale preposto con un risparmio di oltre 45 milioni di vecchio conio per adesso.
Ma quella della clandestinità continua Del Prete è la cifra dell’attuale amministrazione, che grazie all’opera del presidente del Consiglio e dello stesso Sindaco, pur di ostacolare i consiglieri di minoranza nello svolgimento dei compiti di vigilanza e controllo, ha reso clandestini perfino i consigli comunali convocandoli alle 8 del mattino per scoraggiare la presenza di cittadini e rendendo problematica la stessa partecipazione dei consiglieri comunali. Scappano, com’è scappato il sindaco, appena il Presidente del Consiglio ha finito di leggere le comunicazioni del sindaco. Si, avete letto bene: il sindaco per non rompere il suo mutismo, e non sapendo cosa dire, ha delegato a parlare in sua vece il Presidente del Consiglio. Insomma, una maggioranza in confusione mentale.
Tutto questo sostengono i consiglieri del Pd spiega perché Di Santo e sodali, o chi per essi, dovevano essere in preda a forti allucinazioni quando hanno letto il comunicato del Pd sulle nomine nella Multiservizi, trovandovi invettive, accuse sguaiate, infamanti bugie edinsinuazioni della peggiore specie. Tutte menzogne. Il comunicato del Pd si può leggere e ci si renderà conto di chi mente e insinua e chi,invece, racconta fatti non smentibili. Ma tant’è, Alleanza Democratica crede di essere ancora in campagna elettorale e continua a spargere veleno e menzogne. Sono gli avvelenatori dei pozzi in servizio permanente, effettivo. E, allora, per chi fa finta di non capire e, non avendo argomenti, cerca di buttarla in rissa, ripetiamo:che la Ecoatellana multiservizi è una società a intero capitale del comune di SantArpino, è una società in house providing ed è soggetta allo stesso controllo che i consiglieri comunali esercitano sugli atti di gestione del comune. Il Sindaco in qualità di rappresentante legale dellente comune rappresenta lassemblea della società ed è tenuto per legge a riferire al consiglio comunale sui budget annuali triennali, cosa che non ha mai fatto in tre anni. E lo stesso il sindaco è tenuto a fare sulle scelte importanti come le nomine dellorgano di gestione, cosa che puntualmente non ha fatto!Anzi ha ostacolato il rilascio degli atti di gestione della società richiesti dai consiglieri di minoranza. A queste domande nessuna risposta,solo bugie e volgari accuse. Ma la verità, con la quale Di Santo e alcuni sodali sono perennemente in lite, emerge con tutta la sua forza. Infatti, cari concittadini, leggete cosa afferma il consigliere Ernesto Capasso, che è il capogruppo di Alleanza Democratica: Entrando nel merito del volantino distribuito dal Pd nei giorni scorsi, ed in particolar modo sulle nomine dei nuovi componenti del cda della Multiservizi, fermo restando il rispetto delle persone ed in particolar modo dei giovani e delle donne, debbo ammettere di essere venuto a conoscenza di queste nomine solo attraverso i mezzi di comunicazione”. Ho ritenuto doveroso rispondere alle affermazioni fatte degli amici del Pd nel loro ultimo volantino proprio perché non sarà mai mio costume sottrarmi al confronto e al dialogo e derogare a quel principio di democrazia in cui credo fermamente. Si, avete letto bene. Ernesto Capasso non ne sapeva niente. Non crediamo di dover aggiungere altro, se non invitarvi a tacere ed arrossire per la vergogna.