AVERSA. Prove di accoppiamento selvaggio. Anche ad Aversa si tenta di anticipare i tempi per giungere al dopo Berlusconi in maniera indolore.
Giovedì sera, su iniziativa del segretario cittadino del Partito Democratico, Mariano DAmore, si sono incontrati, oltre lo stesso DAmore insieme a Nicola Vargas per i democratici, i rappresentanti di: Osservatorio Politico (Paolo Santulli), Nuovo Sud (Armando Lama), gli Udc vicini a Pozzi (Salvatore De Gaetano), la lista di Peppe Sagliocco Noi Aversani (Rosario Capasso), Democrazia e Territorio (Antimo Castaldo), Nuovo Psi (Rosario Ippone), Popolari Normanni (Nicola Palmieri). Insomma, a farla breve, mancava lUdc dei Farinaro-Bisceglia, il Popolo della Libertà e i due partiti della Sinistra: i vendoliani di Sel e la Federazione dei Comunisti, oltre allItalia dei valori di Di Pietro. E questi quattro sono stati esclusi proprio per scelta, per non caratterizzare ideologicamente lincontro.
Una vera e propria boutade (qualcuno lha definita in maniera meno nobile una ca ta). Come si fa, infatti, a non considerare di centrodestra Sagliocco o Castaldo (è stato assessore di Ciaramella) o i tre rappresentanti autonomisti presenti in giunta con lattuale maggioranza, così come la famiglia Palmieri e i socialisti di Ippone. Insomma, il Partito Democratico, mostrando la solita lungimiranza (cinque anni fa aveva scelto labbraccio mortale con Peppe Stabile, i cui eletti, salvo lui, sono tutti passati con Ciaramella), sceglie di non caratterizzarsi e guardare ai bisogni reali della città, dimenticando che il tutti insieme appassionatamente non paga politicamente parlando. Ma, tantè. Anche a livello nazionale i democratici non si caratterizzano più di tanto.
Sullincontro si registrano le dichiarazioni del centrista Santulli: Abbiamo saltato le pregiudiziali ideologiche, dice lex parlamentare gli steccati che imbrigliano, per discutere dei bisogni reali del territorio, delle questioni concrete. Quello che è certo è che cè bisogno di discontinuità, ma senza preclusioni. Una discontinuità che, con grande coerenza, il Pd aversano e i suoi dirigenti (da sempre con lo sguardo teso verso il centrodestra) vogliono attuare insieme a buona parte dei lacchè del nocciolo duro dellattuale amministrazione.