AVERSA. Lo abbiamo scritto già in altre occasioni: il cronista locale che segnala o, se più vi piace, denuncia i problemi della gente è il terzo occhio del sindaco di una qualunque città.
Attenzione, è il terzo occhio del sindaco, non della giunta, della quale nessun sindaco si può fidare fino in fondo, come hanno dimostrato anche fatti politici recenti. Il cronista locale, è bene sottolineare, non è un avversario ma un alleato di un sindaco in carica perché vive tra la gente, ne ascolta le voci, controlla e segnala, impersonando la sgradita figura del grillo parlante di collodiana memoria che non piaceva nemmeno a Pinocchio, perché ricevere critiche non piace a nessuno.
Ma, poi, riflettendo, di quelle critiche, che tali non sono perché si tratta di segnalazioni, si può fare tesoro dato che, molto spesso, per gli impegni di carica, chi guida le sorti di una città di fatti, di situazioni, di cose lamentate dai cittadini non viene informato ma dis-informato. La premessa è necessaria perché oggi torniamo su un tema poco gradito al primo cittadino qual è quello della mancata apertura della struttura polifunzionale di via Atellana, il parco pubblico Ninì Grassia. Completo da oltre tre anni, ancora non apre, malgrado con limpegno del consigliere Stefano Di Grazia sia stato superato anche lultimo ostacolo rappresentato dalla mancanza di energia elettrica.
Aprirà prima della fine di questa consiliatura, ha risposto il sindaco a chi domandava per lennesima volta quando il parco sarebbe stato aperto, aggiungendo che per farlo sarebbe stata necessaria una manutenzione straordinaria per la cui effettuazione mancavano i fondi. Tantè che per provvedere insieme al bilancio 2011 come ha ricordato il primo cittadino è stato approvato il piano triennale delle opere pubbliche che prevede una spesa, per lanno in corso, di cinquecentomila euro per effettuare la manutenzione di parco Grassia, parco Balsamo, lex campo profughi e per il completamento dello standard di piazza Giovanni XIII.
Niente da dire per le altre strutture ma è molto probabile che il primo cittadino non sia stato informato delle reali condizioni del parco Grassia che potrebbe essere aperto con una piccola spesa e in tempi brevissimi, giacché non è stato vandalizzato. Per rendersene conto basta fare un giro nella struttura. Un giro che, per gli impegni di carica, il sindaco di certo non ha avuto tempo di fare e si è dovuto fidare di quanto riferito.
Noi, però, siamo entrati nel parco e abbiamo toccato con mano per offrire al sindaco la possibilità di vedere dal suo computer come, al di là di unevidente condizione di abbandono, non esistano segni di vandalismo. Un servizio che proponiamo nellottica di quella collaborazione tra media e amministrazione di cui siamo da sempre sostenitori.
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