CASERTA. Ricercato da un mese. Si era sottratto dalla cattura ed aveva scelto con oculatezza il luogo dove trascorrere la latitanza.
Una villetta allinterno del Villaggio Coppola di Castel Volturno. Indagini tradizionali e prolungati servizi di appostamento hanno dato la conferma della sua presenza. Nella nottata il blitz. Dopo aver circondato il rifugio, i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Mondragone sono entrati nellabitazione ed hanno riconosciuto immediatamente Pasquale Aiello, uomo di primo piano del clan DAusilio. Non ha opposto resistenza ed è rimasto incredulo. Era convinto della impossibilità di essere rintracciato. Con lui è stato arrestato il proprietario della casa, R.G., 50enne casertano. In nottata la traduzione presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere. Questo il sunto della complessa attività di indagine che ha visto impegnato il nucleo operativo della compagnia Milano Duomo.
LA LATITANZA. Luomo si era reso latitante da quando, a metà del mese di settembre, la Dda Partenopea, unitamente al Squadra Mobile di Napoli, aveva emesso 39 provvedimenti di cattura a carico dei componenti, a vario tiolo, di una associazione di tipo mafioso, armata e dedita alla commissione di omicidi, estorsioni, rapine e traffico di stupefacenti, nella quale larrestato aveva il ruolo di promotore ed organizzatore. Tutti appartenenti al clan DAusilio, sgominato proprio con questa operazione. Dalla data dellesecuzione dei provvedimenti restrittivi, il boss aveva deciso di lasciare il capoluogo campano, ritenuto poco sicuro, per trovare rifugio sul litorale domitio. Aveva scelto una località nel comune di Castel Volturno. Una piccola e poco appariscente villetta lontana da occhi indiscreti allinterno del Villaggio Coppola. Lì avrebbe voluto trascorrere i primi giorni della sua latitanza, in attesa di una migliore sistemazione.
LE INDAGINI. Il tutto prende le mosse dai movimenti sospetti attorno a quella villetta che i Carabinieri sapevano disabitata. I servizi di osservazione si sono protratti per giorni. Qualcuno era al suo interno. Di sera, dalle tapparelle chiuse, si notava una luce fioca. La svolta nel pomeriggio di ieri quando, da unauto in sosta nella via sotto osservazione, vengono scaricati due borsoni da viaggio. Lattenzione dei militari si concentra proprio su quelle valigie, fino a quando, nella tarda serata, si individua il possibile rifugio del latitante.
LARRESTO. Le possibilità che Pasquale potesse essere lì erano molte. Dopo aver circondato la zona con una ventina di militari, scatta il blitz nella villetta. Era seduto su una sedia, intento a guardare la televisione. Senza dire neanche una parola, preso alla sprovvista, non ha accennato alcuna reazione ma si è limitato a pronunciare il suo nome e cognome. In camera da letto, sul comodino, 8 cd con tutta la serie televisiva Il capo dei capi. Le valigie vicino luscio, già pronte per lasciare quel luogo ritenuto sicuro. Lormai ex latitante si trova rinchiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere dove dovrà scontare la condanna per associazione a delinquere di tipo mafioso, aggravata dalluso delle armi.
IL PROPRIETARIO DI CASA. Durante la perquisizione della villetta e delle sue pertinenze la sorpresa per i militari. Dalla porta dingresso entra il vero proprietario di casa, R.G., 50enne casertano, incensurato. Anche per lui sono scattate le manette per aver offerto il rifugio al catturando.