“Epidemia colposa”, chiesto il processo per Bassolino e Iervolino

di Redazione

Bassolino-IervolinoNAPOLI.Venti richieste di rinvio a giudizio sono state formalizzate dalla procura di Napoli, durante l’udienza preliminare, nei confronti di altrettanti sindaci, commissari e pubblici funzionari accusati di epidemia colposa in relazione alla presenza dei rifiuti nelle strade nel corso dell’emergenza rifiuti del 2008.

Tra loro ci sono l’ex governatore della Campania, Antonio Bassolino, l’ex sindaco di Napoli, Rosa Iervolino Russo, e l’ex prefetto del capoluogo, Alessandro Pansa. Non presero precauzioni adeguate per fare in modo che i cumuli di rifiuti nelle strade, tra il 2007 e il 2008, danneggiassero la salute dei cittadini.

Per questo motivo, secondo la Procura di Napoli, venti tra sindaci, commissari prefettizi e pubblici funzionari vanno processati per il reato di epidemia colposa. La richiesta di rinvio a giudizio è stata formalizzata mercoledì dal pm Francesco Curcio nel corso dell’udienza preliminare che si sta svolgendo davanti al gup Paola Piccirillo. Dopo la discussione dei legali di Pansa, l’udienza è stata aggiornata al 24 ottobre, quando interverranno altri avvocati del collegio difensivo.

Nel novembre dello scorso anno la procura chiuse le indagini preliminari, notificando l’avviso a 36 persone. Sedici hanno poi dimostrato di avere adottato misure a tutela della salute, come il trasferimento dei rifiuti in siti di stoccaggio temporaneo o lo spargimento di calce viva sui cumuli, e la loro posizione è stata perciò archiviata.

Venti rischiano ora di affrontare il processo. L’accusa si basa su una relazione della professoressa Maria Triassi, docente di Igiene all’Università Federico II, e sui dati della vendita dei farmaci nel periodo di quell’emergenza, una delle tante vissute dagli abitanti della Campania negli ultimi anni.

I periti della procura hanno infatti rilevato che, nei Comuni in cui i rifiuti rimanevano in strada per giorni interi, il consumo di medicinali per la cura di disturbi respiratori e cutanei era molto superiore rispetto ai centri in cui l’immondizia veniva ritirata regolarmente; un esempio lampante, secondo il pm, viene dal raffronto tra la situazione di Napoli, dove la crisi era particolarmente acuta, e quella di Salerno, città con caratteristiche urbanistiche simili ma che è sempre rimasta fuori dall’emergenza.

Sempre mercoledì c’è stata l’udienza dell’altro processo sui rifiuti, quello per la truffa e la gestione illecita contestata a 28 imputati tra cui Bassolino. Davanti alla V sezione del Tribunale, nell’aula bunker del carcere di Poggioreale, sono sfilati altri quattro sindaci campani, testimoni della difesa. Il processo proseguirà con un’udienza a settimana fino a dicembre; l’obiettivo è arrivare a sentenza prima del trasferimento dei pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, già deciso dal Csm su loro richiesta.

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