NAPOLI. Serata di divertimento quella di venerdì 14 ottobre a Castel SantElmo dove è in pieno svolgimento la tredicesima edizione del Napoli Film Festival.
Loccasione è stata fornita dall’incontro ravvicinato con lattore comico partenopeo Alessandro Siani. Sin dal suo apparire sul palco della sala grande del castello si è capito che lintervista affidata al giornalista Fabrizio Corallo si sarebbe trasformata in un monologo di ridanciane gag. Ed in effetti così è stato. Siani ha conquistato il pubblico con una verve spontanea, immediata e mai volgare, come lui stesso ha teso a sottolineare, quando in un passaggio (semi)serio della chiacchierata con Corallo ha orgogliosamente affermato di non aver mai pronunciato parolacce nei suoi film. Ed è stato proprio il racconto delle sue esperienze cinematografiche a fare la parte del leone nellintervista.
Dopo aver ricordato, infatti, a suon di irresistibili battute, gli inizi nel cabaret (il dvd Fiesta, che ne ripercorre le tappe, ha fatto registrare un inatteso boom di vendite) e nelle televisioni locali (il mai dimenticato show TeleGaribaldi) e nazionali (Bulldozer condotto da Federica Panicucci), si è passati all’esordio sul grande schermo, avvenuto grazie al produttore (e talent scout) Mauro Berardi. Quest’ultimo, arguto scopritore del talento inimitabile di Massimo Troisi (al quale Siani ha dedicato un doveroso tributo, insieme agli altri inarrivabili Eduardo De Filippo e Totò) decide di produrgli il primo lungometraggio Ti lascio perché ti amo troppo di Francesco Ranieri Martinotti, distribuito nelle sole sale campane.
Il positivo esito commerciale della pellicola e, in special modo, della sua innata comicità lo conduce direttamente nellolimpo dei cinepanettoni (Natale a New York e Natale in crociera, entrambi di Neri Parenti) e alla collaborazione con Christian De Sica, al quale ha fatto da spalla (anzi da spallina) molto volentieri. Ritrova Berardi ne La seconda volta non si scorda mai, sempre di Martinotti, che gli affianca questa volta nomi di richiamo come Elisabetta Canalis e il troisiano Enzo DeCaro, e distribuzione più ampia.
Il discorso si è poi concentrato sul blockbuster “Benvenuti al Sud” di Luca Miniero, girato in assoluta economia (Siani ha narrato che il cambio di costumi avveniva in auto e non nella classica roulotte, che la produzione non poteva permettersi) e diventato uno sbanca botteghino. Lattore ha, infine, annunciato la sua partecipazione a “La peggiore settimana della mia vita” di Alessandro Genovesi, di imminente uscita, ma soprattutto al sequel “Benvenuti al Nord”, che ha riconfermato regia e cast con in più lapporto dellironico Paolo Rossi. La performance si è conclusa con un breve e non scontato pezzo di cabaret sui luoghi comuni della napoletanità.