Camorra, sequestrati beni per 7 milioni a Zagaria: arrestato ex assessore

di Redazione

Michele ZagariaLuigi CassandraCASAL DI PRINCIPE. I finanzieri del comando provinciale di Caserta hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare a carico del superlatitante Michele Zagaria e di un proprio prestanome, Luigi Cassandra, ex assessore comunale di Trentola Ducenta.

Zagaria, “primula rossa” del clan dei Casalesi, ricercato da oltre 15 anni, avrebbe utilizzato non solo Cassandra, tratto in arresto all’alba di martedì presso la propria abitazione e associato alla casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, ma anche familiari di questo, per impiegare il proprio denaro frutto di vari reati tra cui l’estorsione e altri delitti contro il patrimonio, condotti attraverso la partecipazione, quale capo, al clan camorristico casertano.

Le indagini hanno riguardato anche altre sei persone, di cui tre donne, tutti residenti a Trentola Ducenta, in provincia di Caserta, che a vario titolo hanno partecipato alla costruzione di un vasto complesso immobiliare situato in quel Comune, nel frattempo dichiarato agibile seppure costruito su un terreno tuttora destinato a uso agricolo. La struttura, sottoposta a sequestro preventivo, è composta da più piscine, un ampio bar, un importante ristorante, un’annessa sala da ballo e un’elegante palazzina di tre piani destinata ad abitazioni per i familiari dell’arrestato, completamente circondato da un alto muro di cinta.

Ulteriori sequestri hanno riguardato cinque società operanti nel tempo e utilizzate per il reinvestimento del denaro, in tal modo ripulito, nonché numerosi conti correnti bancari e strumenti finanziari assicurativi. Il complesso turistico sportivo chiamato “Night and Day” operativo ormai da qualche anno era normalmente frequentato dalla cittadinanza locale soprattutto nel periodo estivo. All’interno si sarebbero svolti dei veri e propri summit tra gli esponenti di vertice della camorra casertana, per la composizione dei diversi illeciti interessi. L’ammontare del sequestro equivarrebbe a 7 milioni di euro.

Coordinate dal procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia, Federico Cafiero de Raho, e dai sostituti procuratori Conzo e D’Alessio, le indagini hanno avuto origine nei primi mesi del trascorso 2010 e sintetizzano le dichiarazioni rese da numerosi collaboratori di giustizia nonché gli esiti delle attività investigative tecniche e bancarie, condotte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Caserta.

Secondo gli investigatori, Cassandra, sulla carta privo delle necessarie disponibilità economiche, approfittando dei vari incarichi politici ricoperti nel corso degli anni, quale assessore ai lavori pubblici, alle finanze e all’urbanistica, ed avvalendosi della forza intimidatrice del clan dei casalesi, aveva realizzato il centro sportivo e la palazzina su un terreno destinato ad esclusivo uso agricolo, impiegando i mezzi finanziari che gli venivano forniti dai camorristi. In tal modo, era possibile per il clan reimpiegare i proventi delle attività delittuose in un’attività commerciale formalmente regolare e di riutilizzare i relativi guadagni.

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