CASALUCE. I carabinieri del nucleo investigativo di Caserta hanno eseguito unordinanza di custodia cautelare, richiesta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, nei confronti di Giuseppe Cantile, 39 anni, ritenuto esponente dellala stragista del clan dei Casalesi guidata da Giuseppe Setola.
I provvedimenti traggono origine da una articolata attività dindagine condotta a seguito della scoperta del ruolo svolto dallavvocato Carmine DAniello, tratto in arresto nel giugno 2010, quale fondamentale tramite tra il capoclan Francesco Bidognetti, detto Cicciotto e mezzanotte, e gli affiliati al sodalizio operanti allesterno. In particolare, nel corso delle intercettazioni è emerso che Cantile, da latitante, intratteneva rapporti con il predetto legale non solo per informarsi delle proprie vicende giudiziarie, ma anche per segnalargli soggetti coinvolti in operazioni di polizia al fine di fargli assumere la relativa difesa. Cantile, ricercato dal dicembre 2007 poiché colpito da un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Napoli che aveva unificato più pene da scontare per associazione per delinquere di tipo mafioso ed estorsione fino ad un cumulo di un anno e otto mesi, fu arrestato dai carabinieri nel pomeriggio del 30 gennaio 2009, a seguito di unirruzione in unabitazione di Casaluce (Caserta), in via Filippo Turati.
Cantile era affiliato prima al gruppo facente capo a Francesco Biondino (da tempo detenuto) e più recentemente si era avvicinato alla fazione guidata da Giuseppe Setola (arrestato nel gennaio 2009). Nella circostanza fu arrestato per favoreggiamento anche il proprietario dellabitazione. Nel corso dellindagine sono state accertate, durante il periodo di latitanza di Cantile, numerose condotte di favoreggiamento poste in essere da cinque destinatari del provvedimento restrittivo in argomento,che, fornendo al latitante stabile alloggio e permettendogli quindi di eludere le investigazioni da parte delle forze dellordine,gli hanno consentito di mantenere la sua operatività in seno allorganizzazione criminale di appartenenza. Per Cantile e la moglie anche le accuse di ricettazione di documenti didentità falsificati per intestare schede sim utilizzate dallo stesso Cantile e da suoi fiancheggiatori.
Gli altri destinatari della misura cautelare sono: i coniugi Beniamino DAniello, 41 anni, e Cipresso Carolina, 32 anni, di Aversa; i coniugi Guido Nocchiero, 43 anni, e Giuseppina Fabozzi 40 anni, di Teverola; Irene Laiso, 30 anni, di Cesa. Cipresso e Cangiano sono state sottoposte agli arresti domiciliari, in quanto madri di minori di sei anni, mentre gli altri cinque sono stati associati alla casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.