CASERTA. Arianna Zarrillo, socia della G.Gambaudo, sezione casertana dellANPdI – Associazione nazionale paracadutisti dItalia – è stata in India dal 5 agosto scorso per 20 giorni.
Poco più che diciottenne, fresca di diploma, ha vissuto unesperienza che ha segnato significativamente la sua vita. Dal 5 agosto scorso – ci racconta – la mia vita viene stravolta, mi sono ritrovata catapultata dalla comodissima quotidianità di casa e della nostra bella Italia, in un mondo nuovo, immersa in una cultura strana, a tratti bizzarra sono stata in India, con lassociazione V.i.d.a – Volunteers for International Development Associated – per svolgere una missione umanitaria nella città di Calcutta con un unico obiettivo, regalare le mie vacanze ricche di Carità ed Amore a persone più bisognose i più poveri tra i poveri.
Di amore, perché sottolinea Arianna in India cè fame anche di amore. Per due settimane racconta Arianna mi sono presa cura di Noel, un bambino che mi è stato affidato al Centro delle Missionarie della Carità di ‘Daya Dan’.Daya Dan è uno dei moltissimi Centri istituiti dalla beata Madre Teresa, che accolgono quelli che sono considerati secondo lassurda mentalità indiana gli ‘scarti della società’, bambini malformati, malati, uomini e donne con gravi problemi mentali. Noel è stato la mia forza per operare con tutto lamore, ma soprattutto per riuscire ad affrontare le difficoltà di ogni giorno, della quotidianità indiana che mi hanno soffocata durante i primi giorni. Difficili sono stati i primi giorni. Appena si arriva in India, si ha uno shock totale per tutto ciò che i nostri cinque sensi possano percepire, iniziando dal terribile clima indiano, le piogge monsoniche, lalto tasso di umidità, il caldo insopportabile mischiato allodore acre e nauseabondo della città, di smog, di puzza e dei gas rilasciati dalle distese di cumuli dimmondizia che sincontrano mentre si cammina in strada.