CesaRinasce replica al sindaco: “Noi Pdl2, lei Pd4”

di Redazione

 CESA. In risposta alle dichiarazioni del sindaco Vincenzo De Angelis sulla polemica dei ticket mensa, interviene il presidente dell’associazione CesaRinasce Cesare Bortone.

Riceviamo e pubblichiamo:

Caro Sindaco, in merito alla sua risposta riguardo la problematica dei ticket mensa, segnalata da “CesaRinasce”, riteniamo opportuno rispondere. I nostri toni saranno come sempre improntati alla correttezza verbale, a differenza delle sue “piazzate”.
Premetto che il circolo “CesaRinasce” ha tra i suoi soci persone di diverso credo politico e di iscrizione partitica, che sono unite dalle finalità che l’associazione si prefigge, dalle battaglie che essa porta avanti che spaziano dal sociale, allo sport, alla cultura, alla tutela dell’ambiente e delle minoranze. Rivendicazioni, queste, che figurano molto spesso nei programmi definiti genericamente di sinistra. Molte iniziative di CesaRinasce hanno avuto il plauso di tutti i partiti presenti a Cesa, dalle associazioni “Cesa al Centro”, “Vivere per Cesa”, “Labor Mentis” e della stessa Amministrazione Comunale. Appare, quindi, capziosa la sua etichettatura politica.
Tante volte, le iniziative intraprese da “CesaRinasce” non hanno avuto il parere favorevole da parte del coordinatore della sezione Pdl di Cesa ,e questo lei lo potrà chiedere direttamente all’interessato visto che è un suo amico personale. La definizione “Pdl 2” è fuorviante perché “CesaRinasce”, in merito al ticket mensa, ha posto un problema in modo semplice e a nostro avviso corretto. Noi crediamo che un’associazione come la nostra non può essere subalterna all’amministrazione comunale o alle logiche di partito, perché altrimenti come avrebbe potuto denunciare il problema delle barriere architettoniche, dei rifiuti in località Arena, dei bandi per l’affidamento della farmacia comunale sbagliati, del campo di calcio parrocchiale, della palestra del fanciullo, degli stessi ticket mensa e così via? Come poteva avere quella autonomia culturale per organizzare convegni, dibattiti, mostre, attività teatrali, senza porsi il problema dei relatori amici di questo o quel partito?
Abbiamo sempre detto, e ci è stato riconosciuto da tanti, che la nostra indipendenza era una risorsa aggiuntiva al pensiero dominante che non accetta critica e quindi può offrire soluzioni alternative ai tanti problemi di Cesa. Ma arriviamo al merito della discussione. Rispondendo alle sue piazzate, chi scrive conferma che ha la tessera del Pdl, in quanto ex iscritto ad Alleanza Nazionale, sezione di Cesa, senza rinnegare nulla della sua personale appartenenza politica. Ma questo non vuol dire che “CesaRinasce” è il “Pdl 2”. Tuttavia, poiché sappiamo che lei spesso usa toni ironici, contraccambiamo rispondendo a tono. Come dovremmo identificare Lei? “Ccd 1”, “Forza Italia 2”, “Udeur 3” o “Pd 4”? Essendo Lei transitato da poco più di tre anni nel Pd in seguito all’accordo elettorale delle ultime amministrative, in tanti ancora oggi, fanno fatica ad identificarla in quel partito visto i suoi trascorsi politici.
Comprendiamo il suo travaglio ideologico in quanto proveniente dall’Udeur di Mastella e Ferraro, ma capiamo che il Pd a Cesa è un partito di potere, amministra la cosa pubblica da quasi 15 anni e Lei, abituato nell’Udeur del grande potere campano, quindi non si è posto molti problemi, tanto si intravvedeva il tramonto del partito, del suo leader e dei suoi dirigenti campani.
Ma arriviamo al nocciolo della questione: l’Istituto Alberghiero, sede distaccata di Cesa. Rispondendo nel merito della polemica sui conti, i nostri calcoli si basano su dati e considerazioni molto semplici. La Provincia di Caserta paga canoni di locazione per alcuni istituti di Aversa e paesi limitrofi anche di novemila euro al mese. Noi abbiamo ipoteticamente calcolato che per lo stabile di piazza De Michele il prezzo di mercato sia di seimila/settemila euro al mese, in base alle sue caratteristiche architettoniche e posizione logistica. Fanno 84mila euro all’anno. Tale ipotesi può essere confrontata con un’indagine di mercato di una qualsiasi agenzia immobiliare che invitiamo a contattare. Se a tale importo sommiamo gli 11mila euro del canone che il Comune di Cesa si è trovato costretto a pagare per i locali di via Roma, ecco che il conto è fatto. Senza contare, poi, che, se a ciò sommassimo le spese per la ristrutturazione dello stabile di piazza De Michele (senza contestare il fine originale della motivazione del finanziamento ottenuto) e le spese di ristrutturazione dei locali di via Roma, ci si renderebbe conto dell’enorme sacrificio fatto in termini economici per ospitare gratuitamente l’istituto alberghiero a Cesa.
Caro Sindaco, viste le precarie condizioni economiche delle casse comunali, apprezziamo il taglio delle sue indennità, comprendiamo anche, senza condividerlo, il taglio dei ticket mensa agli scolari non residenti a Cesa, ma il sacrificio in termini economici e logistici per ospitare l’Istituto Alberghiero nella nostra cittadina davvero non lo capiamo e non lo condividiamo.
In ultimo, vogliamo darle un ulteriore consiglio per fare cassa. Provi ad affittare 20 metri quadri di terreno comunale, dove riterrà più opportuno, nello spazio adiacente il campo di calcio comunale, nell’area mercato o altrove ad una compagnia telefonica per installare l’antenna telefonica, magari facendo lo sconto per attirare l’attenzione di essa e vincere l’agguerrita concorrenza. Le locazioni per tali società sono molto remunerative. L’hanno fatto già altri comuni limitrofi. Siamo sicuri che non si porrà il problema di scontentare qualche privato cittadino già interessato all’affare. Chi sà, forse riusciremo a recuperare le risorse da destinare agli scolari per il ticket mensa.
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