Un salvataggio insperato nella Turchia devastata dal terremoto: a 48 ore dal sisma una neonata di due settimane è stata estratta viva dalle macerie a Ercis.
La bimba, Azra Karaduman, è stata immediatamente avvolta in una coperta e trasportata in ospedale tra le ovazioni. La mamma e la nonna della piccola sarebbero anch’esse vive e si troverebbero ancora sotto le macerie. I soccorritori sono al lavoro sotto una pioggia sottile per tentare di estrarle. Il padre, invece, è disperso. Ieri era stato estratto dalle macerie un 13enne rimasto per ore sotto un cadavere, che però ha perso la vita per una crisi cardiaca pochi minuti dopo l’arrivo in ospedale.
Le vittime sono salite, intanto, a 366 e i feriti sono 1.301, mentre sono migliaia gli sfollati che hanno dormito all’addiaccio. Dice Alberto Tetta, corrispondente dell’Osservatorio Balcani e Caucaso (Obc), con sede a Rovereto: “Gli aiuti faticano ad arrivare e vengono presi d’assalto, alcune vie di collegamento sono fuori uso, la temperatura è scesa stanotte sotto lo zero”.
Accuse ai costruttori disonesti campeggiano sui giornali turchi. Il quotidiano Radikal sottolinea che non sono state applicate leggi antisismiche varate dopo il sisma del 1999 che nel nord-ovest causò più di 20 mila morti. Milliyet chiede al premier Recep Erdogan di prendere misure contro gli abusi edilizi che il quotidiano Vatan dettaglia parlando di colonne portanti intaccate per allargare stanze: una pratica che sarebbe all’origine dei crolli di edifici nella provincia di Van. Anche il quotidiano Zaman attribuisce i crolli alla bassa qualità delle costruzioni. Tra le polemiche c’è anche quella contro l’Istituto Sismologico turco che ha sbagliato di 6 decimi di punto la stima iniziale della magnitudo del terremoto e ha generato “panico non necessario” stimando il numero dei morti tra 500 e 1.000.