Gheddafi ucciso con un proiettile alla testa, ma è giallo sulla cattura

di Redazione

il cadavere di GheddafiSIRTE.La storia di Muammar Gheddafi si è fermata in un tunnel di cemento a Sirte. Le ultime parole del rais sono state: “Non sparate”.

Il colonnello libico rais è stato preso vivo, come mostra un video diffuso da Al Jazira, e confermato dal Cnt, ma le foto del suo cadavere con un foro di pallottola sulla tempia hanno immediatamente fatto pensare a una esecuzione. Ipotesi però smentita dal Cnt: il rais è morto per un colpo alla testa durante una sparatoria. Con lui sono caduti anche i due figli: Mutassim (il cui corpo è stato trasferito ed esposto a Misurata) e Saif, (ma su quest’ultimo le notizie sono incerte), il suo ministro della Difesa Abubakr Yunes Jaber, mentre il potente capo dei servizi segreti Abdallah Senoussi è stato arrestato insieme al portavoce del rais Moussa Ibraim.

Il Consiglio nazionale di Transizione (Cnt) libico intanto proclamerà ufficialmente la liberazione del paese sabato. Lo ha annunciato la tv satellitare al-Jazeera, aggiungendo che nelle prossime ora il Cnt porterà a termine il trasferimento dei suoi quartier generali da Bengasi a Tripoli. Entro i prossimi 30 giorni, inoltre annuncerà un governo ad interim.

Dopo due mesi da primula rossa e 42 anni di regime, a fermare la corsa del rais è stato simbolicamente un ragazzino di 20 anni, diventato subito eroe, che ha portato con sè come trofeo l’ultimo orpello del rais: una pistola d’oro. E le immagini del rais ferito, debole, ormai vinto, hanno fatto immediatamente il giro del mondo. Rievocando la fine di altri dittatori, da Mussolini a Saddam.

La testa del regime capitolata è in pochi istanti. Sancendo, probabilmente, la fine della guerra, tanto che la Nato sta considerando se decretare il termine della missione. Alla notizia della cattura del rais, ribelli e semplici cittadini si sono riversati sulle strade per festeggiare, urlando “Allah è grande”, hanno portato in trionfo il ragazzino ventenne che lo ha scovato e che forse riuscirà ad intascare anche la taglia da 20 milioni di dollari.

Avvolto nel mistero in vita, Gheddafi ha lasciato un giallo anche nella morte. Non è affatto chiara la dinamica della sua cattura. Il rais stava fuggendo dalla Sirte appena espugnata dai ribelli, diretto a Sud, su un convoglio di sette macchine formato da familiari e fedelissimi, quando è stato intercettato dagli aerei della Nato e, via terra, dai ribelli.

L’alleanza(aerei francesi, ha rivendicato Parigi, anche americani, ha precisato Washington) ha colpito alcune macchine, uccidendo il capo delle forze armate. Per evitare i colpi dei caccia, una Toyota si è improvvisamente staccata dal convoglio, seguita da un’altra macchina. A questo punto, secondo la ricostruzione dell’ambasciatore libico a Roma Abdel Hafed Gaddur, sono entrati in azione i rivoltosi, che hanno bloccato le macchine. Qui tutto diventa più fumoso: forse Gheddafi, che si trovava nella Toyota, è riuscito a fuggire e nascondersi in alcuni tubi di cemento. Di certo quei tubi sono già diventati il simbolo della fine del rais. Dal lussuoso bunker alla buca.

I ribelli si sono fatti riprendere accanto ai tunnel, dove hanno scritto con lo spray “Qui stava Gheddafi. Allah è più grande”. Il corpo del rais è stato poi portato a Misurata e mostrato alle tv, prima di essere rinchiuso in una moschea. Sarà sepolto in una località segreta, ha annunciato in serata il governo transitorio.

La morte di Gheddafi, per il presidente Usa Barack Obama, “chiude un doloroso capitolo” perché i libici “hanno vinto la oro rivoluzione”. D’accordo il capo dello stato Giorgio Napolitano, convinto che la fine del rais chiuda “una pagina rammatica”, mentre il premier Silvio Berlusconi si è limitato a commentare: “Sic transit gloria mundi”.

La Nato ha fissato per oggi il consiglio Atlantico per valutare la fine della missione. L’Alleanza, ha però afermato oggi il segretario britannico alla Difesa Philip Hammond, porrà un termine alle operazioni in Libia appena i civili saranno al sicuro.

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