ROMA.E’ salito a sette vittime il bilancio delle vittime dell’alluvione che ha colpito la Liguria e la Toscana. I Vigili del fuoco hanno estratto il corpo di un uomo dalle macerie di una casa a Cassana, frazione di Borghetto Vara.
E’ un romeno, che si trovava con la fidanzata, estratta viva dalle macerie della casa, ospite del connazionale Nicolae Corneliu Huteleac morto nel crollo. Terza notte all’addiaccio, intanto, per gli sfollati del Levante ligure. Mancano ancora corrente elettrica, gas e acqua in molti paesi. Le persone che hanno potuto restare nelle loro abitazioni, risparmiate dall’acqua e dal fango, hanno dormito senza riscaldamento. Tra gli sfollati i più fortunati hanno trascorso la notte negli alberghi messi a disposizione per l’emergenza, ma la maggior parte si è dovuta accontentare delle auto che non sono state danneggiate dall’alluvione. Mancano cibo e, soprattutto, acqua. La riapertura dell’autostrada e della ferrovia consentirà l’arrivo di derrate alimentari.
Gli oltre 250 sfollati di Mulazzo, in provincia di Massa Carrara, hanno trascorso la notte nelle case di parenti e amici e nelle strutture alberghiere messe a disposizione della Protezione civile. Il centro del paesino è minacciato da un movimento franoso. Stamani tecnici e geologi faranno ulteriori verifiche per capire il possibile evolvere della situazione. Il freddo ha accompagnato anche la notte degli abitanti di Aulla, la cittadina invasa martedì sera dalle acque del Magre. Resta difficile la situazione delle strade e alcune frazioni montane sono raggiungibili solo a piedi, attraverso i sentieri che, in qualche caso, sono stati aperti dai militari fatti arrivare nella zona. Per quanto riguarda la viabilità, però, la buona notizia è la riapertura della A15, anche se resta chiusa l’uscita di Aulla, e della A12 Genova-Livorno.
“Assassino” è l’urlo che una signora ha rivolto al sindaco di Aulla Roberto Simoncini che era in strada con alcune persone. La donna si è poi messa a piangere e non ha voluto spiegare niente. Qualche contestazione anche al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi che ad un uomo ha poi replicato “vai a spalare anche te che è meglio”. Una donna però ha abbracciato il presidente e lo ha ringraziato per l’impegno della Regione. “Posso capire la rabbia di alcuni cittadini – ha detto il sindaco – Noi abbiamo già fatto richiesta alla Procura della Repubblica perchè si faccia piena luce su questo evento eccezionale”. Simoncini ha anche detto di non aver ricevuto al momento alcun avviso di garanzia per l’inchiesta aperta dalla magistratura. Poi, anche in risposta a chi ieri ha detto che ai sindaci era arrivato l’allarme, ha aggiunto: “E’ un gioco di scaricabarile per trovare un colpevole. Il fiume è in sicurezza per le piene trentennali e noi abbiamo già chiesto 4 milioni di euro per mettere in sicurezza anche quelle zone più vicine al Magra dove si allagavano gli scantinati e i garage. Ma nessuno ci dà i soldi e il Comune non può spendere una lira per il patto di stabilità”. Tornando sul mancato allarme alla popolazione, Simoncini ha aggiunto che il prefetto nel pomeriggio di martedì lo ha chiamato chiedendogli com’era la situazione. “La Protezione civile ci manda bollettini meteo tutte le volte ma quando ha chiamato il prefetto ancora il fiume saliva normalmente e dopo ha tracimato in pochi minuti. Nessuno ci ha avvisato da Pontremoli e da Villafranca”, due Comuni che si trovano a monte di Aulla e dove già alle 16.30 il Magra aveva iniziato a creare problemi.
Un consiglio dei ministri straordinario ha dichiarato lo stato di emergenza per le zone e stanziato 65 milioni per i primi interventi. Lo ha annunciato il ministro per le Infrastrutture, Altero Matteoli, ad Aulla per un vertice. Il ministro, dopo aver visitato Monterosso (La Spezia) e sorvolato Vernazza e i comuni della Lunigiana, ha detto che la situazione è peggiore “in alcuni casi di quello che potevamo immaginare”. Palazzo Chigi comunica che i fondi stanziati “saranno integrati dal concorso delle regioni colpite con l’aumento dei tributi di propria competenza”.