PERUGIA. Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono stati assolti in appelloper l’omicidio di Meredith Kercher. Il giudice ne ha ordinato l’immediata liberazione.
Inflitti tre anniad Amanda, ma già scontati, per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, il gestore di un locale inizialmente coinvolto nella vicenda.In primo grado i due erano stati condannati rispettivamente a 26 e 25 anni di carcere. Ora l’assoluzione con formula piena. Nella piazzala folla si è divisa tra chi ha acclamato la decisione della Corte e chi ha fischiato e protestato. I due ex fidanzati sono statiprelevati dal cellulare della polizia penitenziaria per evitare ritorsioni. Dal carcere di Capanne i detenuti hanno festeggiato la liberazione di Sollecito.
Alle 21.48
Siamo grati alla Corte per questo verdetto ha dichiarato alluscita dal tribunale la sorella di Amanda, Diana Knox è finito un incubo. Ringraziamo gli avvocati per il sostegno e per laffetto mostrato a mia sorella. Amanda e Raffaele erano innocenti e la verità è finalmente venuta a alla luce. Ora abbiamo bisogno di privacy per uscire da questo inferno. Un errore rettificato ha detto a caldo lavvocato Carlo Dalla Vedova che è alla base di questa storia. Questi ragazzi non erano presenti e noi siamo soddisfatti che sia prevalsa la verità. Questa sentenza era attesa da 4 anni ha replicato il difensore di Sollecito, Giulia Buongiorno se questa perizia fosse stata fatta 4 anni fa si sarebbero potuti evitare anni di reclusione a due ragazzi innocenti, privati delle loro vite e dalle loro famiglie. Una dichiarazione è stata rilasciata anche dal padre di Raffaele:
SCADUTO PASSAPORTO DI AMANDA. L’avvocato Dalla Vedova ha riferito alla Cnn che Amanda desidera “partire al più presto”. Ma la ragazza, che ora è libera, dovrà affrontare qualche problema burocratico. Il suo passaporto, infatti,è scaduto mentre era in carcere.
L’ULTIMA UDIENZA. Nell’ultima udienza tenutasi lunedì mattina Amanda si è più volte commossa e ha detto: “Ho paura”.”Ridatemi la mia vita. Non ho ucciso, non ho violentato, non ero presente a questo crimine e non ho mai fatto le cose che dicono”. La studentessa americana ha ribadito: “Se fossi stata in quell’aula sarei morta anche io insieme a Meredith”. E ha ricordato l’amica, con la voce rotta dal pianto: “Perché avrei dovuta ucciderla, avevo un meraviglioso rapporto con lei, era una mia amica. l’ho persa in un modo brutale”. “In quattro anni ho perso un’amica e la fiducia nella polizia. Sono stata tradita e manipolata, io non ho ucciso. Sto pagando con la vita cose che non ho commesso, io voglio tornare a casa”, ha aggiunto la ragazza originaria di Seattle, rivolgendo infine un appello:”Dateci nuove speranze, un nuovo futuro che penso meritiamo. Noi meritiamo la libertà perchè non abbiamo fatto qualcosa per non meritarla. Ho tantissimo rispetto per questa Corte e per la cura che ha avuto in questo processo. Vi ringrazio e vi chiedo per questo giustizia”.
LA LETTERA DI RUDY. “La lettera di un bugiardo matricolato, non ha nessun valore. Io non l’avrei letta come trofeo di guerra quella lettera che Rudy Hermann Guede aveva mandato ai suoi legali” ha detto il legale di Amanda riferendosi alla missiva, finita in un programma Mediaset, in cui l’ivoriano accusava Amanda e Raffaele dell’omicidio. Il 27 giugno scorso in aula, Guede ha testimoniato confermando quanto scritto nella lettera. “Le tre sentenze – ha detto ancora il legale – dicono che Rudy è bugiardo inaffidabile e che il reato è stato commesso da più persone. Che potevano essere Amanda e Raffaele per il gancetto e per il coltello, ma non sono paletti come ha detto l’accusa e come hanno dimostrato i periti. La lettera non e’ un elemento indiziante, ma bloccante”.
SOLLECITO: “MAI FATTO MALE A NESSUNO”. Prima di Amanda aveva preso la parola Raffaele Sollecito. “Scusate signori della Corte, – ha esordito lo studente barese – sono un po’ teso. Mi aiuto con degli appunti”. “Non ho mai fatto del male a nessuno, – ha aggiunto – mai nella vita. L’accusa che mi è stata mossa contro, durata tutti questi anni è talmente assurda che ho sempre pensato che si sarebbe esaurita e si sarebbe chiarito tutto nel giro di poco tempo. Invece così non è stato. Ho dovuto sopportare, andare avanti giorno per giorno, come se vivessi in un incubo. Per l’assassino, per questo signor nessun, viene chiesto il carcere a vita o la pena di morte. Ma la fine di ogni giorno in carcere, è già una morte”. “Si è detto che ho accusato Amanda – ha continuato Sollecito – ma non è vero, non l’ho mai fatto. Ho sentito dire che ho accusato Guedè. Ma anche questo è falso. Non ho nessun interesse a parlare di Guedè. Non l’ho mai conosciuto e non ho mai sentito parlare di lui prima del processo. Conosco meglio voi della corte che non Guedè. Almeno voi vi ho visto, lui l’ho solo incrociato nelle udienze. Non c’è altro tipo di conoscenza”.
BRACCIALETTO “AMANDA E RAFFAELE LIBERI”. Al termine della sua dichiarazione,Sollecito ha donato alla Corte un braccialetto: “Sono quattro anni che porto questo bracciale con la scritta ‘Amanda e Raffaele liberi’, oggi è arrivato il momento di toglierlo. Non l’ho mai tolto e in questo bracciale sono racchiuse molte emozioni. Oggi voglio fare un omaggio alla Corte: è arrivato il momento di toglierlo”.
L’OMICIDIO. L’omicidio di Meredith Kercher, studentessa inglese residente a Coulsdon, Londra, in Italia nell’ambito del progetto Erasmus presso l’Università di Perugia, avvenne nella notte del 1 novembre 2007.La 22enne fu ritrovata priva di vita con la gola tagliata nella sua camera da letto, nella casa di via della Pergola che condivideva con altri studenti. La causa della morte fu un’emorragia dovuta alla perdita di sangue da una ferita al collo, provocata da un oggetto acuminato usato come arma. Per il delitto erano stati condannati in primo grado per omicidio, violenza sessuale e furto tre persone: Raffaele Sollecito, 23 anni all’epoca dell’omicidio, la studentessa americana Amanda Knox, originaria di Seattle, con cui sollecito aveva una relazione al momento del delitto, e l’ivoriano Guede, 25 anni, arrestato in Germania il 20 novembre 2007 ed estradato in Italia il successivo 6 dicembre. Solo quest’ultimo, condannato a 16 con rito abbreviato, resterà in carcere dopo l’assoluzione dei due ex fidanzati.