NAPOLI.La raccolta differenziata a Napoli “è intorno al 20%. Nei quartieri dove la stiamo facendo abbiamo punte dell’80%. Appena l’avremo estesa a tutta la città quell’obiettivo del 70% lo realizzeremo”.
Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, intervenuto a “La telefonata”, trasmissione di Maurizio Belpietro. In quanto tempo? “Dipende anche dalle risorse che ci daranno Governo e Regione Campania”, ha risposto. “Con l’ultima manovra il Governo ha tagliato agli Enti locali e il Comune di Napoli ha avuto tagli per 220milioni di euro, la Regione non può darci fondi per il Patto di stabilità – ha spiegato – dipende da questo. Però contiamo che nei sei mesi dall’inizio, così come avevamo detto in campagna elettorale, possiamo raggiungere quei risultati”. “Non siamo sotto al 20%, quelli sono i dati che si riferiscono alla precedente Amministrazione – ha concluso – Noi abbiamo iniziato il primo settembre e stiamo andando bene, i dati che abbiamo sono incoraggianti. siamo convinti di rispettare gli impegni perchè è la città che lo vuole”.
RIFIUTI IN OLANDA. “Il trasferimento in Olanda sarà per un anno e mezzo, il costo è inferiore a quello che paghiamo adesso” ha detto il sindaco di Napoli. “Una cosa che fa capire quanti interessi camorristici, affaristici e di rapporti tra camorra e politica stiamo contrastando – ha affermato – è il fatto che portare i rifiuti in provincia costa di più che portarli in Olanda”. “Il trasferimento ci consente di allargare la differenziata a tutta la città – ha aggiunto – così da diventare esempio di come si possa puntare a rivoluzione ambientale spendendo meno”. “Dal primo agosto – ha ricordato il sindaco – Napoli è sostanzialmente pulita. Avevo ereditato 2500 tonnellate in strada, adesso la città è libera dai rifiuti tranne le zone periferiche”.
INDIGNATI: DIVERGENZE CON DIPIETRO. “Non è uno scontro, sono opinioni diverse”. Lo ha detto Luigi de Magistris in merito alle affermazioni di Antonio Di Pietro – secondo il quale contro i violenti serve una legge “Reale”. “Quella legge fu fatta in un periodo di terrorismo, una legge che sposta dallo Stato di diritto a quello di polizia, prevede gli arresti in base a semplici sospetti – ha affermato – la democrazia può, con leggi ordinarie, contrastare la barbara violenza come quella dell’altro giorno”. Ciò che serve, secondo l’ex pm, “per poter fare investigazioni efficaci” è “dare risorse non possiamo ritornare ad arresti preventive, a leggi che sono state cancellate dall’ordinamento giuridico”.
SCONTRI DI ROMA. “Bisogna isolare gli incappucciati, che non hanno il coraggio di mostrare il volto e interrogarci sul perchè dei giovanissimi usano una violenza così cieca invece di far contare le loro idee” ha detto de Magistris, in merito agli scontri avvenuti sabato scorso nel corso della manifestazione a Roma. Più che arresti “preventivi”, per de Magistris, è “importante il lavoro di intelligence, dei servizi, che devono lavorare bene”. “Serve l’impegno di tutti, forze dell’ordine, politiche, i movimenti – ha affermato – In quella manifestazione mi ha colpito una cosa: quando sono passati alcuni incappucciati di fronte a decine di persone, tutti li hanno fischiati e hanno detto: “Fuori””. “In quella manifestazione, come in tante altre io ho visto contenuti politici, idee e voglia di partecipazione – ha aggiunto – Non è antagonismo violento, ma un mondo di persone, soprattutto giovani che vogliono un mondo diverso politico, economico e sociale”. “Quelle idee vanno rispettate, a quelle idee va dato uno sbocco politico, una speranza, una possibilità di cambiamento. – ha sottolineato – Credo che non bisogna dialogare con con chi è barbaro e violento, ma con chi vuole cambiare la società”. “Se per antagonismo intendiamo chi vuole cambiare la società in modo pacifico non vedo perchè non si debba dialogare – ha aggiunto – Se invece intendiamo quelli che lanciano i sampietrini e incendiano le autovetture delle forze dell’ordine bisogna interrogarsi sul perchè accade e di fronte ai reati arrestare i colpevoli”. Se si riesce a dialogare, secondo l’ex pm, con le “forze antagoniste pacifiche, le persone che vogliono portare quelle istanze di cambiamento nei luoghi della rappresentanza politica, facciamo tutti un passo avanti”.