Ruby, i legali di Berlusconi: “Sospendete il processo”

di Redazione

RubyMILANO.La difesa di Silvio Berlusconi, imputato a Milano di concussione e prostituzione minorile per il caso Ruby, ha chiesto ai giudici di sospendere il processo in attesa del giudizio della Consulta sul conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato.

L’avvocato Piero Longo, uno dei due difensori del presidente del Consiglio, ha illustrato al tribunale la richiesta di sospendere il processo in quanto è pendente davanti alla Corte Costituzionale il conflitto tra la Camera dei deputati, i pm e il gip di Milano in relazione “alla ministerialità del fatto oggetto del capo di imputazione”.

LA TESI DI LONGO. Il premier è accusato di concussione e prostituzione minorile. Secondo la difesa ad indagare il presidente del consiglio è competente il Tribunale dei ministri. Inoltre – ha spiegato il difensore di Berlusconi – “non c’è urgenza nel celebrare il processo perchè non ci sono imputati detenuti e testimoni molto anziani. Longo ha infine ricordato che la stessa quarta sezione penale (altri giudici) avesse sospeso il processo per la vicenda Abu Omar quando era stato sollevato il conflitto di competenza”. La difesa del Cavaliere, nel chiedere la sospensione del processo fino al prossimo 15 febbraio “perché il 7 si discute – ha aggiunto Longo – e i conflitti vengono risolti in tempi brevi”, ha parlato anche di “una ovvia questione di opportunità” sospendere il procedimento anche perché il tempo è “abbastanza contenuto” da oggi all’udienza in cui si discuterà davanti alla Corte Costituzionale. Inoltre, è stato ripetuto che senza la sospensione si affermerebbe “la perentoria superiorità della giurisdizione – ha detto Longo – nei confronti di un altro potere dello Stato” e cioè il Parlamento.

BOCCASSINI. Ma il pm Ilda Boccassini dice di ‘no’ alla sospensione del processo Ruby: “Non è previsto dal Codice – spiega il pm – si deve decidere solo se rientra in un caso di opportunità. Ma la Costituzione impone rapidità del processo penale e questo vale per tutti mentre non può valere in aula un principio di opportunità politica”.Nel suo breve intervento per chiedere ai giudici di respingere la richiesta della difesa Berlusconi, Boccassini ha citato anche altre due occasioni in cui era “imputato Silvio Berlusconi” e dove fu rigettata la stessa istanza e cioè il processo Lodo Mondadori-Imi Sir e quello sul caso Sme in cui però fu l’ex ministro Cesare Previti a chiedere di sospendere il procedimento. Il pm, nel ritenere che la questione sollevata lunedì mattina dai difensori del premier è “totalmente infondata”, si è appellato a due principi: la rapidità che è imposta dalla Costituzione e “la presunzione di non colpevolezza”. Principi che secondo la pubblica accusa “sono da ostacolo a qualsiasi criterio residuale, che è quello di opportunità”.

BERLUSCONI ASSENTE LUNEDI’. Ai giudici, infine, è stata data anche una lettera in cui Berlusconi spiega di essere assente lunedì dall’aula per impegni istituzionali “che però non vengono fatti valere come legittimo impedimento”. Il premier, cioè, consente che si proceda in sua assenza.

“RUBY 2”, MINETTI IN AULA. Intanto, è partito a Milano il cosiddettoprocesso “Ruby 2”, con l’udienza preliminare a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, accusati di induzione e favoreggiamento della prostituzione nell’ambito dell’inchiesta sui presunti festini ad Arcore.Minetti si è presentata a sorpresa in aula. Con lei presenti anche altre tre ragazze Imane Fadil, Chiara Danese e Ambra Battilana. La consigliera regionale, vestita con un tailleur scuro, è arrivata al settimo piano del palazzo di giustizia di Milano. “Non ho dormito per l’agitazione, sono a pezzi”, ha spiegato la Minetti, chiacchierando con i cronisti. È la prima volta che uno degli imputati davanti al gup Maria Grazia Domanico si presenta per l’udienza, che potrebbe terminare con la decisione del giudice sul rinvio a giudizio o meno. “Sono qua perché mi ritengo parte offesa e per guardare in faccia chi mi ha dato della bugiarda”, ha detto Imane Fadil,modella marocchina di 27 anni, presentatasi come “osservatore” per valutare se costituirsi come parte civile, dopo eventuale rinvio a giudizio dei tre. Fadil si era presentata in procura il 9 agosto scorso e aveva raccontato altri particolari delle presunte feste a villa San Martino. La difesa di Emilio Fede ha chiesto che vengano trascritte tutte le telefonate, anche quelle che non sono mai state trascritte come alcune intercettazioni che riguardano Berlusconi e un altro parlamentare. I pm si sono opposti a garanzie delle prerogative dei parlamentari.

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