TARANTO. E’ ripreso al tribunale di Taranto giovedì mattina il processo per la morte di Sarah Scazzi con il giorno dellqaccusa dove i pubblici ministeri, al termine della requisitoria, chiederanno probabilmente il rinvio a giudizio di tutti i 13 imputati.
In aula ci sono Cosima Serrano e Sabrina Misseri, in carcere con l’accusa di aver ucciso la piccola Sarah. Cosima ha contestato la ricostruzione fornita dal sostituto procuratore.L’udienza ha preso inizio con il gup Pompeo Carriere che ha affidato alla professoressa Paola Montagna, dirigente capo della Polizia Scientifica di Roma, l’esame della traccia biologica rinvenuta nel portabagagli dell’automobile di Cosima Serrano. La donna è in aula, indossa una maglia bianca e un cardigan bianco e viola. Accanto a lei c’è la figlia Sabrina, che veste un golf nero e ha i capelli mossi.Il gup ha poi lasciato la parola ai pm per la requisitoria. Durante la fase della ricostruzione di quanto accaduto, raccontata dal pm Mariano Buccoliero, Cosima e Sabrina hanno scosso più volte la testa in segno di contrarietà e hanno a lungo parlato con i loro legali.Sono tredici le persone coinvolte a vario titolo. Sabrina e Cosima sono accusate di omicidio.
Le due donne, inoltre, devono rispondere anche di occultamento di cadavere in concorso con Michele Misseri, il fratello Carmine e il nipote Cosimo Cosma.Il contadino di Avetrana non è in aula. Lo aveva preannunciato lui stesso nella giornata di ieri spiegando che avrebbe dovuto “difendere la sua casa” presa di mira da ignoti che, nella notte di martedì, hanno scagliato alcune pietre contro l’abitazione.Presenti invece i quattro avvocati coinvolti. Tre di questi hanno chiesto il rito abbreviato mentre Vito J. Russo va al dibattimento.
La Procura non ha nessun dubbio: Sabrina e Cosima hanno ucciso la piccola Sarah e l’hanno fatto in pochi minuti, non più di dieci.
E’ quanto emerge dalla requisitoria con cui i pm si apprestano a chiedere il rinvio a giudizio delle due donne. “Alle 14:15 Sarah era a casa – ha detto il sostituto procuratore – Alle 14:18, invece non rispondeva più al telefonino e, in particolare, a un messaggio che le aveva scritto Francesca, la sua amica del cuore”. Sugli orari, la Procura spazza via ogni dubbio: “Fa fede la testimonianza del fiorario Giovanni Buccolieri, nessun dubbio”.
Durante la requisitoria, il pm Buccoliero ha anche ricordato le contraddizioni emerse tra la versione dei fatti raccontata da Sabrina Misseri e il racconto della sua amica Mariangela Spagnoletti, supertestimone nel processo per la morte della piccola Sarah. L’accusa ha riportato le parole della ragazza, secondo la quale, dopo l’omicidio, incontrò Sabrina per la strada e non in veranda come invece raccontato dalla figlia di Michele e Cosima.
Secondo Mariangela, inoltre, l’amica aveva gli occhi lucidi ed era molto agitata, tanto da portarsi le mani sul volto.Il pm ha poi parlato della lite avvenuta la sera prima dell’omicidio tra Sarah e la cugina Sabrina. Alla base dell’acceso confronto, secondo il magistrato, ci sarebbe stato l’interesse di entrambe per Ivano Russo.”Adesso basta, sta raccontando troppe falsità”. Così Cosima Serrano, parlando con i suoi legali, ha interrotto la requisitoria del sostituto procuratore Buccoliero mentre quest’ultimo ribadiva la colpevolezza della donna e della figlia Sabrina. La moglie di Michele Misseri ha chiesto e ottenuto di rilasciare dichiarazioni spontanee entro la fine dell’udienza preliminare di oggi.