RIMINI.È arrivato dopo mezzogiorno a Coriano, in anticipo sull’orario inizialmente previsto, il carro funebre con la salma di Marco Simoncelli.
Il feretro, seguito da un corteo di auto con il papà Paolo e la fidanzata Kate, è entrato nell’area della casa di famiglia, in via Cà Cianci. Da lontano è stato possibile vedere un lungo abbraccio del papà del campione, Paolo, con la mamma, Rossella, e con la sorella minore Martina.
Era atterrato martedì mattina all’aeroporto di Fiumicino l’aereo della Malaysia Airlines con a bordo la salma di Marco Simoncelli, il pilota 24enne deceduto domenica scorsa durante il Gran premio della Malesia a Sepang a seguito del terribile incidente che ha coinvolto anche l’americano Colin Edwards e Valentino Rossi. Il volo, proveniente da Kuala Lumpur, è arrivato all’aeroporto Leonardo da Vinci alle 6:10.
Appena sbarcati dall’aereo, il padre di Marco Simoncelli, Paolo, visibilmente provato dal dolore, in lacrime, e la fidanzata del pilota, Kate, sono stati accolti dal presidente del Coni Gianni Petrucci. Assistiti costantemente dal dirigente della quinta zona della Polaria e da uomini della Guardia di finanza, ora Paolo Simoncelli e Kate si sono trasferiti nell’area della cargo city, da dove è stata fatta uscire la salma del pilota. Tra i passeggeri sbarcati anche Valentino Rossi.
Un centinaio di operatori aeroportuali ha tributato sottobordo del 777 della Malaysia Airlines un lungo e sentito applauso al feretro di Marco Simoncelli, dopo che era stato fatto uscire dalla stiva del velivolo. Poi, molti di loro, uno alla volta, si sono avvicinati al feretro, avvolto in un pallet a sua volta coperto da una rete, toccandolo e facendosi il segno della croce. Il feretro, scortato da auto delle forze dell’ordine, alle 6:40 è stato quindi trasferito dalla pista fino all’area merci, dove c’è stati l’espletamento delle formalità doganali.
Oltre alla piccola folla di operatori aeroportuali, alla scena del trasferimento della salma hanno voluto assistere direttamente dal tunnel sopraelevato di uscita dall’aereo anche alcune decine di passeggeri dello stesso Boeing arrivato dalla Malaysia, sostando alcuni minuti e guardando così la scena dall’alto. Sul pallet che avvolge il feretro c’era solo una targhetta anonima che riporta la sigla dell’aereo.
“Marco era un grande e non lo dimenticherò mai”: lo ha detto Valentino Rossi appena sbarcato all’aeroporto di Fiumicino, ricordando il suo amico e collega Simoncelli deceduto domenica scorsa. Apparso piuttosto tranquillo, Rossi, cappello nero con visiera, felpa dello stesso colore e tuta da ginnastica grigia, alla domanda se fosse vero che avrebbe smesso di correre ha risposto: “Non l’ho mai detto, probabilmente è stata una dichiarazione fatta soltanto per vendere i giornali”.
Un video amatoriale pubblicato su Youtube testimonia gli attimi convulsi dei primi soccorsi dopo il terribile incidente di Marco Simoncelli. Nelle immagini, riprese probabilmente dagli spalti, si vede un gruppo di soccorritori che trasporta via Simoncelli, peraltro presumibilmente già morto, di fretta e senza cura. Uno dei soccorritori, inoltre, inciampa e fa cadere il pilota a terra. Non solo, tra quelli che poi, una volta fatta superare il guardrail alla barella, aiuteranno a caricare Simoncelli nell’ambulanza, c’è anche Paolo, il padre di Marco che era nel punto dell’incidente, nella contropista con il motorino.
Nel video si vede chiaramente come Paolo Simoncelli, resosi conto che sulla barella c’era proprio il figlio, lascia cadere il motorino sul quale era e si precipita a dare una mano ai soccorritori. La Dorna nella conferenza stampa successiva al tragico evento aveva definito i soccorsi, attraverso i suoi portavoce, tempestivi ed efficaci.