Fondi pubblici devoluti in beneficenza: il Pd invoca chiarezza

di Redazione

PdSANT’ARPINO. Cari concittadini, consapevoli dell’importanza del volontariato e della beneficenza, riteniamo doveroso fare chiarezza su un’eclatante modalità di devoluzione dei nostri soldi pubblici che, con delibera di Giunta Comunale numero 126/08, sono assegnati all’associazione “Padre Pasquale Ziello”.

Non crediamo, infatti, che basti un mero protocollo d’intesa tra il Comune di Sant’Arpino e l’associazione “Padre Pasquale Ziello”, per corrispondere alla medesima associazione “un contributo economico che oggi ammonta a 72mila euro. Sì avete letto bene settantaduemila euro, ossia 24mila euro all’anno versati dalle casse comunali nella persona del presidente dell’associazione. Soldi erogati con cadenza mensile (come si fa per uno stipendio) con la motivazione dell’esclusiva priorità di contrasto alla povertà. Contrasto alla povertà assicurato dall’associazione beneficiaria attraverso una “accurata valutazione di ogni singola situazione umana, familiare e sociale”, con l’obbligo di fornire all’ente comune la rendicontazione semestrale in merito.

Ciò che ci stupisce maggiormente è la scelta dell’amministrazione comunale (anche in questo caso) di affidare ad un’associazione “privata” parte del servizio sociale pur essendo dotata di apposito ufficio con a capo un Responsabile di servizio con specifica competenza e un collaboratore a staff con altrettanta professionalità in materia di assistenza sociale. A tal proposito, la domanda sorge spontanea: c’è collaborazione, almeno, tra ufficio comunale servizi sociali e associazione? C’è condivisione di intenti tra questi due livelli? E’ rispettata la legge varata in Regione Campania sulla dignità sociale? I servizi sociali conoscono gli interventi effettuati dall’associazione? Ci chiediamo perché scegliere proprio questa associazione, tra l’altro nata chissà come mai poco prima dell’insediamento del “sindaco muto”, e non una storicamente attiva sul territorio?

Nel rispetto della normativa vigente in materia di privacy, sarebbe altresì interessante conoscere i beneficiari degli interventi, i nominativi dei volontari dell’associazione (hanno competenze specifiche in materia di assistenza sociale?), i criteri di individuazione dei beneficiari, i soci dell’associazione stessa, per convincerci della dubbia bontà dell’iniziativa. Così come interessante sarebbe, anzi interessante è capire le modalità con cui la devoluzione di tali soldi avviene in spregio alle procedure sulla trasparenza e sulla rendicontazione così come previsto dalla legge. Ancora una volta abbiamo seri dubbi che costoro sappiano cosa significa la parola trasparenza.

Il Pd di Sant’Arpino

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