SUCCIVO. Don Crescenzo per l’intera zona atellana è uno straordinario riferimento di rigore morale e di valori profondi testimoniati con un’azione forte al servizio dell’intera comunità e in special modo delle persone che vivono ai margini in situazioni di grande disagio.
Parole di Eugenio Di Santo, sindaco di Sant’Arpino, che esprime solidarietà al parroco di Succivo don Crescenzo Abbate per aver subito negli ultimi giorni una serie di infamanti accuse e volgarità varie attraverso dei volantini anonimi.
Quanto sta avvenendo in queste ultime settimane prosegue il sindaco Di Santo dimostra ancora una volta che l’intensa opera apostolica, portata da alcuni anni avanti con forza e determinazione da Don Crescenzo, è talmente incisiva nel tessuto sociale e collettivo della Comunità di Succivo da dare fastidio a qualche potentato locale che pensava di andare avanti indisturbato nel tempo. Don Crescenzo, invece, com’è nel suo stile, con pacatezza ma anche tanta forza e coraggio, non ha esitato ad affrontare tutte quelle situazioni che, per quanto fastidiose, potessero effettivamente regalare una prospettiva di speranza alla comunità succivese. Purtroppo qualcuno pur di tentare di frenare l’opera del presbitero non ha esitato ad azionare, con viltà e ignominia, la macchina del fango, della calunnia, delle volgarità, dell’infamia. Negli squallidi e anonimi volantini diffusi nelle ultime settimane si specchia il volto di gente dal pensiero disonesto che pur di proseguire nella propria azione banditesca non esita ad abbattere con mezzi squallidi e vigliacchi colui il quale, semplicemente armato dalla forza dell’Amore, rappresenta un ostacolo al dilagare del male.
Don Crescenzo, continua Di Santo in questi anni di permanenza nella comunità atellana, ha avuto il merito di rivoluzionare la società succivese, ha aggregato migliaia di giovani intorno ad un messaggio di fede e di speranza, ha ricostruito materialmente e brillantemente la Chiesa e diverse strutture di aggregazione (vedi auditorium); ha dato notevoli impulsi all’associazionismo cattolico e non; ha promosso centinaia di momenti di riflessione e approfondimento non solo del pensiero religioso e spirituale ma anche culturale e sociale. Tanto è bastato a far maturare nella gente nuove e può profonde consapevolezze in grado di contrastare i tanti volti del male e dell’egoismo umano. Di converso, però, com’è ovvio che sia, tale azione suscita anche reazioni e resistenze da parte di chi si vede soffocare e reprimere per essersi fatto interprete di comportanti tutt’altro che edificanti. Ma ricorrere al fango è davvero troppo. Ecco perché bisogna dare sostegno pieno e solidarietà concreta a Don Crescenzo affinchè continui imperterrito la sua opera che rappresenta la risposta più eloquente a chi tenta in tutti i modi possibili di disfarsene per agire indisturbato nel suo scellerato disegno delinquenziale.