Incendio doloso per truffare compagnia assicurativa: due arresti

di Redazione

Guardia di Finanza TRENTOLA DUCENTA. La Guardia di Finanza di Caserta ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari a carico di Michele Villano, 45 anni, di Trentola Ducenta, e Antonio Leone, 46 anni.

Le accuse sono di fraudolento danneggiamento di beni assicurati al fine di conseguire il risarcimento dall’ente assicurativo aggravato dal danno rilevante e incendio doloso aggravato. I provvedimenti costituiscono la fase conclusiva di articolate indagini, svolte dai finanzieri di Aversa, coordinati dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, originate dall’incendio di vaste proporzioni, verificatosi il 27 agosto 2008, a Trentola Ducenta, di un capannone e dei macchinari all’interno, di proprietà della “Tlv 2000 Srl”, amministrata da Michele Villano, cui faceva seguito la richiesta, alla compagnia di assicurazione, del risarcimento dei danni in relazione alla distruzione dei beni strumentali.

Poche settimane prima dell’incendio, la copertura assicurativa, era sensibilmente aumentata, passando da 2,270 a 4,1 milioni di euro. In particolare, emergevano – da una relazione tecnica della Reale Mutua Spa (che per gli accertamenti si era avvalsa anche del laboratorio di Padova del Cnr) e dalle sommarie informazioni rese da un investigatore privato incaricato, dalla stessa compagnia assicurativa, di eseguire preliminari indagini – elementi di forte sospetto circa l’asserita causa accidentale dell’evento.

La Procura, nell’ambito di un più ampio programma di contrasto al fenomeno, particolarmente diffuso in questo territorio, delle truffe alle assicurazioni, sollecitata a svolgere i necessari accertamenti, attivava immediatamente un’approfondita indagine svolta dalla Guardia di Finanza (mediante intercettazioni telefoniche, assunzione di sommarie informazioni, interrogatori, esame di documentazione amministrativo-contabile, esecuzione di accertamenti bancari) e consentiva di appurare che: era da ritenere simulata la presenza, all’interno del capannone, al momento dell’incendio, di macchinari industriali, per un importo complessivo di 4.010.800 euro, occorrenti per l’allestimento di due linee di produzione di imballaggi ortofrutticoli; i macchinari bruciati, rinvenuti dopo l’incendio, erano riconducibili ad un’azienda produttrice diversa da quelle presso cui la Tlv 2000 Srl si era, apparentemente, rifornita ed erano modelli risalenti agli inizi degli anni ’90 o, comunque, non di ultima generazione; la Tlv 2000 Srl era inserita in vero e proprio “sistema” di imprese, interessate da incendi o coinvolte in complessi giri di emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti (fatti per i quali procedono altre autorità giudiziarie inquirenti).

La frode assicurativa, secondo gli inquirenti, era stata organizzata predisponendo: i canali attraverso cui procurarsi macchinari obsoleti o in avaria da fare apparire, mediante rigenerazione, funzionanti; l’azienda presso cui acquistare le targhette da apporre sui suddetti macchinari, al fine di farli apparire nuovi; le compagnie con le quali stipulare i contratti di assicurazione; il coinvolgimento di Antonio Leone, consulente assicurativo, in grado di predisporre elaborati peritali di parte, idonei a sostenere la natura accidentale degli eventi incendiari.

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