Container Parco Pozzi, continua la polemica

di Antonio Arduino

 AVERSA. Non si spegne la polemica nata per la presenza di un container collocato in un’area del parco Pozzi come sede degli anziani del “Circolo socio culturale San Pio” del quale la Commissione Ambiente, Ecologia e Servizi al cittadino, presieduta dal consigliere Emilio Scalzone, …

… aveva chiesto la rimozione attraverso una mozione indirizzata al primo cittadino discussa nell’ultimo consiglio comunale. La decisone del sindaco di ufficializzare la permanenza nell’area del container incontrando i soci del circolo, da occasione al consigliere indipendente Rosario Capasso, tra i firmatari della mozione, di fare delle precisazioni.

“Pur non concordando con la decisione del sindaco, perché, come scritto nella mozione, noi tutti componenti della commissione ambiente consideriamo i container indicativi di uno stato di precarietà, di approssimazione, di inidoneità e di pericolosità anche sotto l’aspetto sanitario, per coloro che li utilizzano – esordisce, commentando la scelta del primo cittadino – per rispetto della carica istituzionale accetto senza repliche la decisione assunta ma sento la necessità di fare delle precisazioni di aspetto tecnico sulla questione, anche allo scopo di eliminare false sensazioni che la richiesta di rimozione avanzata dalla commissione potrebbe generare negli anziani fruitori del container”.

“In primis – continua Capasso – c’è da rilevare che non è stata data risposta alle domande, avanzate anche dal collega Scalzone, presidente della commissione, relative all’esistenza della certificazione delle condizioni igienico-sanitarie e statico-abitative necessarie ad autorizzare l’uso del container. Ne è stato chiarito da chi e quando sia stato redatto l’atto amministrativo che ne ha autorizzato la collocazione nel parco”. “Atto che – ricorda – al momento della discussione della mozione non c’era ancora, secondo quanto dichiarato del dirigente del settore. Cosicché ad oggi l’unica ufficializzazione di quella presenza è rappresentata dalla visita effettuata agli anziani dal primo cittadino e dall’assessore Lanzetta”.

“Se così fosse ancora oggi mi domando – dice Capasso – di chi sarebbe la responsabilità, anche penale, in caso di incidenti che si verificassero nel container a causa , ad esempio, del malfunzionamento dell’impianto elettrico?”. “Bene ha fatto il sindaco – continua – a tranquillizzare gli anziani circa il futuro del container, affermando che resterà nel parco fino a quando non inizieranno i lavori di ristrutturazione e riqualificazione previsti nel programma triennale, prevedendo per loro una sistemazione alternative dignitosa”. “Ma – continua Capasso – non credo che il sindaco abbia autorizzato i soci del circolo ad utilizzare ad uso esclusivo quell’area, come accade normalmente dato che viene chiusa con tanto di catenaccio”.

“Consentire la presenza del container va bene, sia pure solo dopo averne accertata e certificata l’idoneità e il possesso di tutte le norme di sicurezza previste per le strutture ad uso abitativo, pubblico o privato. Ma – conclude Capasso – non si può accettare che una parte di un parco pubblico venga utilizzata da privati come fosse proprietà personale”.

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