Elezioni 2012: la sfida sarà tra Farinaro, D’Amore e Ferrara?

di Nicola Rosselli

 AVERSA. Antonio Farinaro per il centrodestra, Mariano D’Amore per il Partito Democratico e i centristi progressisti, Lello Ferrara per la Sinistra e non solo.

Potrebbero essere questi i nomi dei tre principali candidati a sindaco per il quinquennio 2012-2017. Tra i tanti, tantissimi (anche troppi) che in queste settimane stanno più o meno apertamente proponendo la propria candidatura, nel giro di un mese, in pratica sotto Natale, dovranno venire fuori almeno i nomi dei candidati degli schieramenti principali. Per gli outsider ci sarà sempre tempo fino alla scadenza per la presentazione, ancora al di là da venire.

Ed allora analizziamo velocemente la situazione nei tre schieramenti. Nel centrodestra la situazione appare meno complessa di quanto sembra. Infatti, la ressa in casa del Popolo della Libertà potrebbe finire per favorire una candidatura terza. I “giovani” (si fa per dire) berlusconiani come Elia Barbato, Giampaolo Dello Vicario, Mario Tozzi si elideranno, alla fine, a vicenda. Anche perché ognuno di essi ha qualche lato attaccabile, vulnerabile. Ma c’è anche un’altra verità incontestabile: Forza Italia ha candidato un suo esponente per tre volte di seguito, quattro se si conta la famosa Alleanza Aversana con Filippo Trofino. Per cui, ora, gli alleati potrebbero battere cassa e chiedere che sia un proprio esponente a puntare allo scranno più alto del consiglio comunale normanno. E chi più dell’Udc, alleato fedele, tanto da essere tacciato di essere un’enclave pidiellina ad Aversa, ha le carte in regola? Tra le righe lo ha fatto capire nei giorni scorsi anche il coordinatore cittadino del Pdl Nicola Golia che, nel corso di uno scambio di idee, ha dichiarato: “Io non intendo assolutamente candidarmi e capisco anche Antonio Farinaro quando dice la stessa cosa, anche se credo che lui sia il candidato ideale”. Farinaro (che ha anche l’appoggio del cognato Mimmo Bisceglia, oggi commissario cittadino Udc), insomma, ha le carte in regola come ha dimostrato da presidente del consiglio comunale e potrebbe mettere a tacere anche le velleità di altri alleati: i centristi di Santulli, Lama e Mattiello, il Nuovo Psi; gli ex di An e anche gli ex di Peppe Sagliocco che, al di là delle dichiarazioni di principio, tende a ritornare nel Pdl.

Al centro, il Partito Democratico, vuoto di idee di come potrebbe essere Aversa, con un’azione politica ridotta a critiche estemporanee all’attività amministrativa del centro destra, senza che riesca a proporre un’idea alternativa di città, alla fine, si avviterà su se stesso e proporrà il segretario cittadino Mariano D’Amore. Di fatto, un candidato di bandiera per non accettare una “contaminazione” a Sinistra, come già avvenuto cinque anni or sono, quando si consegnò la coalizione di centro sinistra in mano al vice di Mimmo Ciaramella. Ma, evidentemente, l’esperienza non insegna e … errare è umano, perseverare è diabolico.

Nella sinistra l’assurda divisione tra la Federazione dei Comunisti e Sel potrebbe trovare una sintesi in un soggetto che è stato il convitato di pietra da quando non è più sindaco: Lello Ferrara. L’avvocato paretano ha rilasciato un’intervista nella quale fa chiaramente capire che vuole essere della partita. I Comunisti, anche grazie alla presenza di Luca De Rosa, non ci penserebbero più di tanto per ricandidarlo alla guida della città. Una scelta che, di fatto, costringerebbe a fare altrettanto anche Sel. Ferrara, infatti, oggi si posiziona tra i vendoliani, almeno ideologicamente,e con lui sono passati anche le truppe che lo seguivano quando si era nei Ds. Il tutto con buona pace di un nome nuovo che, almeno da questa parte politica, qualcuno si attendeva. Tutto questo, ovviamente, se non ci saranno colpi di testa dei tanti che sgomitano a dispetto degli ordini di partito.

Ma cosa pensano i tre possibili contendenti di una loro candidatura? Abbiamo interpellato gli avvocati Farinaro e Ferrara e il professore D’Amore per conoscere il loro pensiero in proposito.

Antonio Farinaro: “E’ un impegno talmente gravoso che non può non essere interpretato a tempo pieno. Un impegno che necessità di un entusiasmo che io oggi, in questo momento, credo di non avere. Da tempo, oramai, guardo la politica da lontano. Dovrebbero verificarsi eventi dirompenti per farmi ritornare la voglia di fare politica”. Ma, in politica, aggiungiamo noi, mai dire mai, anche perché, spesso, paradossalmente, sono gli eventi a decidere per te.

MarianoD’Amore:“Abbiamo avviato un percorso – ha affermato dalla sua il segretario del Pd aversano Mariano D’Amore – e credo, responsabilmente, che la scelta del candidato a sindaco debba essere fatta dalla coalizione che in questo frangente siamo impegnati a costruire”. “In ogni caso, – ha concluso l’esponente democratico – dovrà essere un candidato che rappresenti una forte discontinuità con l’esperienza amministrativa di questi ultimi dieci anni. Aversa, infatti, ha bisogno di un cambiamento”.

Raffaele Ferrara:L’ultimo sindaco di centro sinistra della città dapprima cerca di dribblare la risposta, poi afferma: “Non voglio stare sugli scudi, preferisco che di me non si parli, anche perché non intendo candidarmi”. Subito dopo, però, l’affondo – annuncio: “Mi spenderò, comunque, a fare politica attiva contro l’omologazione che ci circonda. Stiamo lavorando ad un progetto che dovrebbe portare ad un appello alla città sottoscritto da diverse persone alternative all’indistinto oggi imperante”.

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