“Moscati”, pazienti in corsia: denuncia di infermieri e sindacati

di Nicola Rosselli

 AVERSA. Più che il reparto di medicina di un ospedale di un ordinario paese civile sembra quello di una zona dove si è registrata una calamità.

Pazienti in barella nel reparto di Medicina all’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Aversa, sistemati un po’ ovunque nei corridoi in attesa di essere trasferiti presso altri nosocomi con posti letto liberi o smistati presso altri reparti dello stesso “Moscati”. La denuncia giunge sia dai parenti di alcuni dei pazienti interessati che da addetti ai lavori che preferiscono rimanere nell’anonimato avendo la direzione dell’Asl vietato dichiarazioni pubbliche ai propri dipendenti. Il reparto di medicina, inaugurato nei mesi scorsi, ha visto scendere i propri posti letto da 32 a 28 ed in pianta stabile a sostituirli quattro barelle. Ma, in questi giorni, la situazione è precipitata tanto che nel pomeriggio di lunedì scorso c’è chi ha contato ben nove barelle posizionate nelle corsie del reparto con i conseguenti disagi per i pazienti.

“Siamo di fronte ad un’assistenza – ha dichiarato un’infermiera – forzatamente inadeguata, al di là dell’aspetto puramente umano che non va assolutamente sottovalutato. Inoltre, non vi sono, in caso di necessità, i bocchettoni dell’ossigeno, presenti solo all’interno delle camere”. La stessa addetta ai lavori evidenzia che, in genere, si tratta di un situazione temporanea, ma che non ha avuto mai questi picchi, in attesa di trasferimento presso altre strutture ospedaliere della stessa Asl di Caserta.

Per Salvatore Stabile, responsabile provinciale della Fials (Federazione italiana dei lavoratori della Sanità), sindacato che rappresenta la maggior parte degli infermieri che prestano servizio in quel nosocomio, “si tratta di una situazione purtroppo ordinaria e comune a molti ospedali della Campania. Siamo di fronte a quello che può essere considerato un altro effetto del taglio dei posti letto nel nuovo piano regionale ospedaliero. Purtroppo, la Regione Campania è sottoposta al piano di rientro e queste sono le conseguenti ricadute sull’utenza e anche sugli addetti ai lavori”.

Lo stesso Stabile pone l’attenzione anche sulle vistose carenze nell’organico del nosocomio normanno ed evidenzia di aver già chiesto al direttore dell’Asl, Paolo Menduni, di potenziare il personale nel presidio, dove, secondo una indagine della stessa direzione ospedaliera, si registra una carenza di almeno 50 infermieri”. Ad Aversa la Fials già contava dai 120 ai 130 mila accessi di pazienti l’anno rapportato ad un organico assolutamente inadeguato. Ed è proprio per protestare contro i vuoti d’organico, che interessano soprattutto il reparto di Medicina, che la Fial ha già indetto lo stato di agitazione e non si esclude che l’azione possa sfociare in una mobilitazione degli infermieri e del personale medico.

Getta acqua sul fuoco il responsabile amministrativo del nosocomio aversano, il dottor Giuseppe Tatavitto, che ha dichiarato: “Non capisco perché si voglia fare per forza di cose del sensazionalismo. Il reparto di medicina funziona bene e non ci sono particolari problemi”. Per quanto riguarda le barelle presenti nelle corsie del reparto di Medicina, il dirigente sottolinea: “Siamo di fronte a casi sporadici e di minima entità. I pazienti presenti nelle corsie lo sono solo per il tempo necessario al loro trasferimento presso altri reparti di competenza dello stesso ‘Moscati’ o altre strutture ospedaliere della provincia che hanno disponibilità di posti letto per accoglierli”.

Insomma, l’impressione che si ha è che il problema esiste e che sia figlio dei tagli con il machete che la sanità campana sta subendo a causa della situazione di disavanzo economico, con l’aggravante che quest’ultima si riflette sullo stato già ai limiti della funzionalità di un presidio che fa da vero e proprio argine ad un popolazione di oltre trecentomila potenziali utenti.

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