Privitera (Udc): “Santulli sbaglia a ritenere Ciaramella unico interlocutore”

di Redazione

Gilberto PriviteraAVERSA. “Non c’è una posizione preconcetta nei confronti del Gruppo Unico delle Autonomie. All’epoca abbiamo detto che non volevamo l’allargamento della maggioranza”.

Gilberto Privitera, capogruppo consiliare dell’Udc, appositamente interpellato, tenta di chiarire il perché delle ennesime frizioni che si registrano in seno alla coalizione di centro destra, esplose pubblicamente in occasione della seduta di consiglio comunale di martedì scorso. “E’ assurdo mettere insieme partiti che non hanno condivisione di idee, anzi erano addirittura alternativi nel momento elettorale” ha detto il commercialista aversano, che ha aggiunto: “L’errore di Santulli è quello di ritenere interlocutore unico e garante Mimmo Ciaramella, mentre noi crediamo che in una coalizione vera gli interlocutori siano gli alleati, che non possa esserci un interlocutore unico”.

Passando al casus belli che ha fatto esplodere questo contrasto interno alla maggioranza, ossia la nomina di un consulente per il Rup in materia urbanistica in vista della redazione delle linee guide del Puc e del Piano Casa, voluto dagli autonomisti e accolto da tutti gli altri alleati ad eccezione, appunto, dell’Udc, che in Consiglio comunale ha votato a favore di una mozione presentata dall’opposizione con la quale si chiedeva il ritiro del provvedimento che dava il via all’iter per la nomina del consulente, l’esponente del partito di Casini esprime il proprio punto di vista: “Quel provvedimento è illegittimo. Se è vero che bisogna trovare una soluzione, dobbiamo anche dire che la soluzione non è quella scelta. Ci si doveva dedicare per tempo alla riorganizzazione del quarto piano (quello che ospita l’ufficio urbanistica, ndr) e da questa partire”.

Quando gli si fa notare che queste “motivazioni” possono indurre, come affermato da più parti, ad ipotizzare interessi di esponenti dell’Udc nel campo urbanistico, Privitera afferma: “Avevamo chiesto all’assessore Mattiello l’immediata modifica dell’articolo 31 del Regolamento Edilizio per quanto riguarda i seminterrati da adibire ad attività commerciali, ma ci è stato risposto che andava fatto tutto insieme. Ma questo porta lungaggini e non risponde alle reali esigenze della collettività. Non capisco perché nel caso della scelta del consulente non si sia deciso di affidare un preciso incarico professionale. Qual è l’obiettivo reale? Perché, invece, si intende creare una sovrastruttura che, poi, qualcuno può guidare direttamente? Siamo di fronte ad occasioni di crescita della città e non bisogna agire in maniera mediocre”.

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