AVERSA. Leggo con piacere le dichiarazioni del sindaco e dellassessore al contenzioso. Mi rassicurano, però, a questo punto, devo ritenere che uno non sa cosa dice e laltro non sa di cosa parla.
Così il consigliere indipendente Rosario Capasso replica al sindaco Ciaramella e allassessore Oliva che, dopo le sue dichiarazioni relative al fatto che ad Aversa si farebbero transazioni troppo facili, lo hanno accusato di aver preso un abbaglio. Mi dispiace, commenta Capasso ma io parlo solo con cognizione di causa. Sarebbe preferibile che prima di improvvisarsi su alcune argomentazioni gli interessati chiamassero prima i dirigenti preposti, guardassero le carte e, poi, parlassero. Io di quelle documentazioni ne sono in possesso, le ho lette. Sono loro che non sanno di cosa parlano.
Comunque, al di là della polemica, continua il consigliere quello che mi interessava è che non si facessero delle transazioni (personali, Ciaramella lo può dire a se stesso o a qualcunaltro), per delle controversie giuridiche ancora sub judice. Eventualmente, se hanno difficoltà a reperire la documentazione posta a sostegno della transazione (preventiva, che io ho bloccato con questa mia iniziativa), posso produrgliela anchio. Non ho nessun problema nemmeno a parlarne pubblicamente con documenti alla mano. Sempre con grande cordialità, civiltà e senza offendere nessuno. Confronti civili e democratici.
Poi Capasso si rivolge a Ciaramella: Il sindaco fa riferimento ad alcune mie presunte bufale mediatiche che farebbe bene a chiarire, documenti alla mano, in pubblica udienza o piazza. E quanto alla sua battuta che il movimento civico Noi Aversani sarebbe da denominare Non Aversani, forse il sindaco dimentica che anchegli è un non aversano, visto che è nato a Casaluce.
Comprendo anche che i due siano stati strumentalizzati da qualcunaltro ad entrare in polemica, solo per salvaguardare la propria posizione, senza, tra laltro, lo ribadisco, documentarsi adeguatamente.