Transazioni, Capasso: “Non sono il ‘Pierino’ di turno”

di Redazione

Rosario CapassoAVERSA. “Non volevo ritornare sull’argomento, per questo ho impiegato qualche giorno a riflettere. Poi mi son detto: ma perché devo passare io come il ‘Pierino’ di turno?

Pertanto, è opportuno effettuare un excursus argomentativo con una modalità retrospettiva. In data 24 novembre scrivevo un comunicato stampa agli organi di informazioni territoriali con il quale dicevo prima: Al comune di Aversa c’è sempre stata una legge non scritta ma sempre rispettata ovverosia che transazioni per controversie giuridiche ancora sub judice non vengono autorizzate. Evidenziavo che purtroppo questo principio di ordine generale ultimamente per volere di qualcuno era stato disatteso (articolo pubblicato su Pupia Tv – Aversa il 24 novembre. dal titolo ‘Risarcimento danni, la denuncia di Capasso’). Concludevo affermando che questa città non poteva consentire che alcuni cittadini venivano trattati come dei figli legittimi ed altri come figli adottivi.

A questo mio comunicato mi rispondeva in pari data l’assessore al contenzioso, asserendo che io avevo preso un ‘abbaglio’, che ero ‘distratto’ e che al Comune di Aversa non si fanno transazioni, che il nostro è un ‘ente virtuoso’, e che ‘aspettiamo la sentenza definitiva ed ove è possibile ci appelliamo anche entro 120 giorni dalla notificazione’.

All’assessore faceva eco il sindaco, secondo cui ‘oramai è diventata la barzelletta del Comune di Aversa, dove ogni giorno si aspetta di leggere sui quotidiani una bufala del consigliere Capasso’. Sempre in tale data, rendendomi conto che entrambi non sapevano quello che dicevano (sempre mediante comunicato stampa), li invitavo a documentarsi prima di parlare, di leggersi le carte e/o, ove mai avessero difficoltà, ad offrirmi volontario per procurargliele. Purtroppo, tale mia divulgazione di informazioni afferente atti pubblici ha urtato la sensibilità del primo cittadino, che con un comunicato stampa dal titolo eloquente diceva ‘Ecco le bufale di Capasso’, facendo riferimento ad una proposta di delibera a firma del dirigente Di Santo che avrei impropriamente ottenuto su una presunta transazione legale. Ebbene, io questa proposta di delibera del dirigente Di Santo non solo non l’ho mai vista, ma della stessa non ho mai parlato.

Forse il sindaco (devo supporre) fa riferimento a qualche ulteriore transazione in itinere di cui io non sono perfettamente a conoscenza. Anzi, colgo l’occasione al riguardo per ricordare agli altri, non a me che lo so bene, che il titolo terzo del regolamento del Consiglio comunale, all’articolo 49, regolamenta il diritto di informazione e di accesso agli atti e documenti da parte dei consiglieri. In modo particolare, al comma 3, dispone che, i consiglieri comunali hanno altresì il diritto di ottenere dagli uffici, dalle aziende ed enti dipendenti dal Comune tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del mandato consiliare.

Ho esplicitato tale articolo solo al fine di far comprendere, a chi non lo sa, che le notizie degli atti notificati e/o redatti dall’Ente non sono informazioni personali da conservare segretamente, per cui non capisco a quale modalità fraudolenta si riferisce il sindaco quando parla documenti sottratti arbitrariamente. Il consigliere comunale può liberamente acquisire gli atti della pubblica amministrazione, al fine di svolgere correttamente il proprio ruolo di consigliere. Ma torniamo alle transazioni, anzi alla transazione che il sindaco ha dimenticato di aver firmato ed effettuata in data 28 dicembre del 2010 dalla Giunta municipale (delibera numero 527, presenti il sindaco e tutti gli assessori), avente come oggetto: ‘Autorizzazione alla transazione – approvazione schema atto’. Il sindaco mi dimostri il contrario.

Sono io che prendo le ‘sviste’, che mi sono ‘distratto’, oppure lui e la giunta fanno una transazione per un preteso risarcimento danni ancora sub judice e il Comune paga ben 50mila euro, a fronte di una pretesa risarcitoria di 60.620? Caro sindaco, non lo spieghi a me, lo dica ai cittadini che ha pagato 50mila euro suonati e non si ricordava nemmeno. Dopo queste mie precisazioni non voglio più tornare sull’argomento.

Sono stato definito un ‘bugiardo’, un ‘visionario’ che avrebbe ‘sottratto indebitamente’ una proposta di delibera a me sconosciuta. Aspetto solo delle pubbliche scuse, come se ci trovassimo fra galantuomini”.

Rosario Capasso, consigliere comunale

(http://www.facebook.com/pages/Rosario-Capasso/119759398126416)

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