Viaggio nelle scuole aversane: l’istituto “Jommelli”

di Redazione

la preside Rosa CelardoAVERSA. Riprende il nostro “viaggio” nelle scuole aversane, stavolta all’istituto magistrale, linguistico e liceo socio-psico-pedagocico “Jommelli”.

Appena entrati ci siamo trovati davanti un gruppo nutrito di giovani allievi, il personale Ata e amministrativo al suo posto operativo e impegnato nei vari compiti. La prima impressione che abbiamo è quella di trovarci in una scuola ben organizzata, con ambienti consoni per chi ci lavora e per chi viene a studiare. Tanta sinergia e condivisione anche da parte dei docenti. Uno staff ben amalgamato, con in primis il direttore amministrativo Marianna Dell’Aversana, a seguire staff presidenza: docenti Lucia Mariniello, Caterina Pezone, Gabriella Clemente, Nicolina Diana, Luigi Vicigrado. Mentre lo Staff segreteria amministrativa: Vincenzio D’Orazio, Vincenzo Benvenuti, Luigi Bellotta, Giovanni Pommella, Luigi Di Napoli, Giuseppe Gatto, Aldo Marino, Giovanni Oliva.

Tutti, insieme ai componenti del personale Ata, formano una squadra vincente capitanata dalla nuova dirigente Rosa Celardo. Accoglienza ottima quella riservataci e andiamo a iniziare l’intervista alla preside, a cui abbiamo rivolto alcune domande.

Dov’è e dove ha lavorato in precedenza? “Sono di Aversa, dove ho insegnato per più di vent’anni storia e filosofia presso il Liceo Scientifico ‘Fermi’ ed il Liceo Classico ‘Cirillo’ prima di assumere l’incarico di dirigente scolastico in provincia di Arezzo e successivamente a Sapri, in provincia di Salerno”.

Che impatto ha avuto con questo istituto visto che lei è arrivata il primo settembre di quest’anno? “Non lo definirei un impatto, piuttosto un incontro con una realtà geograficamente e culturalmente affine alla mia stessa origine, alla mia crescita professionale, al mio vissuto che si è arricchito e sostanziato, anche di altre esperienze, fatte di altri luoghi, altri volti, altre modalità di lavoro. È chiaro che si cerca una mediazione: per evitare delusioni meglio non esagerare con le aspettative, da un lato; dall’altro, non abbassarle troppo per evitare di annacquare gli entusiasmi”.

La preside con lo staff amministrativoLa destinazione e l’incarico al “Jommelli” era quello che si aspettava? Rientrava nei suoi desideri questo Istituto? “Sicuramente. Rappresenta, infatti, una solida realtà scolastica con una tradizione e un prestigio che sono andati via via aumentando”. Lei ha appena conosciuto questo contesto e chi vi lavora da tempo. Che clima ha trovato e come è stata accolta, e soprattutto come è organizzato attualmente questo istituto? “Le precedenti esperienze lavorative, anche da docente, mi hanno spesso messa a confronto con realtà nuove e diversificate; ogni volta ho pensato che quella scuola, qualsiasi scuola, rappresentasse una sfida, un terreno di frontiera nel quale non si combatte da soli. Anche la realtà scolastica del Liceo ‘Jommelli’ insiste su un territorio complesso che richiede una presenza forte e attenta di tutte le componenti sociali e istituzionali; in tal senso l’Istituto ha già una sua precisa identità organizzativa che funziona e che potrà funzionare al meglio dal momento che la maggior parte dei docenti ha entusiasmo e voglia di fare”.

Cosa pensa e cosa si sentirebbe di dire o di fare a chi la coadiuva e collabora con lei nella gestione amministrativa e nella gestione prettamente scolastica dell’istituto Jommelli? “Mi servirò della citazione tratta dal bel libro di Nazeer perché riassume il mio intento: ‘Molta parte di quello che anima la nostra vita, le conversazioni, i pensieri, la creatività, l’amicizia, la politica dipende da ciò che capiamo dell’universo degli altri, impresa pressoché impossibile se si ha come punto di riferimento una sola persona e cioè se stessi’”.

Le aspettative per un incarico di responsabilità come il suo che incidenza hanno nella sua ‘sfera privata? “Nessuna incidenza che non sia facilmente gestibile, salvo il rammarico di non avere abbastanza tempo da dedicare ai miei preziosi nipotini!”.

La sua prima decisione il suo primo passo qui al “Jommelli” vuole dirci quel’è stato? “È stato quello di individuare le priorità sulle quali impostare il processo di innovazione e far sì che l’obiettivo del miglioramento continuo si traducesse in un risultato realistico e condiviso da tutti gli attori dell’universo scolastico. In tale fase, a dire il vero, ho da subito avvertito la vicinanza della Provincia nella risoluzione dei problemi che avrebbero potuto ostacolare il regolare avvio dell’anno scolastico”.

Un messaggio ai suoi collaboratori, ai docenti e personale Ata, ma soprattutto per presentarsi ai suoi allievi con poche parole? “Resta forte la volontà di valorizzare il ruolo di tutti e di ciascuno; come retaggio del mio ruolo di insegnante si resta sempre ricercatori e non semplici operatori della formazione. Ricercatori, appunto, in grado di individuare problemi, e insieme, avanzare ipotesi, produrre verifiche, avere chiari i punti di forza e i punti deboli. Alle studentesse e agli studenti propongo la mia filosofia di vita: disponibilità a mettersi in gioco ed accettare nuove sfide ricordando che un solo albero che cade fa molto rumore, sussurra appena, invece, una foresta che cresce”.

la preside con impiegati e staff amministrativoRispetto allo scorso anno ci sono stati più iscritti a questo istituto. Ci spieghi le motivazioni e i fattori scatenanti di ciò. “Rispetto all’organico precedente, quest’anno si è registrato un incremento della platea scolastica in linea con la diversificata offerta formativa che il nostro istituto propone, consentendo agli studenti di optare per i seguenti indirizzi: liceo linguistico; liceo psico-pedagogico; liceo delle scienze umane con opzione economico-sociale”.

INTERVISTA ALLIEVI DEL “JOMMELLI”. L’anno scolastico è appena iniziato, come lo stai affrontando? Damy O. classe 5 Cl: “Il nuovo anno lo sto affrontando con piglio giusto. Nell’ambito della scuola essendo io un maschio e dato che c’è più prevalenza di donne, all’inizio pensavo che tra tante donne sarebbe stato difficile integrarmi, ma è stato il contrario con loro sono riuscito a trovare tanti punti in comune”.

Perché l’istituto Iommelli? Cosa ti ha indotto a iscriverti qua? Angelica J. Classe 5 Cl: “Cinque anni passati qua, per quanto riguarda il confronto, il liceo linguistico è migliorato tanto con la nuova riforma in quanto vengono investite più ore nello studio della lingua e questo già sin dal primo anno. Il confronto con docenti, è stato ottimo e lo è attualmente. E’ grazie a loro se sono arrivata fino al quinto anno.Ora perguo il diploma come obiettivo conclusivo”.

Come è stato il tuo primo giorno a scuola? Ersilia M. Classe 1 Cl: “Il primo impatto in merito al mio primo giorno di scuola era proprio come me lo aspettavo, una sorpresa continua. Mi sono prefissa subito di creare sinergia con i nuovi compagni cosa assai facile, esiste a tutt’ora un buon rapporto che man mano va consolidandosi. Soddisfatta direi sotto ogni aspetto”.

Perché questo istituto? Sarah C., classe 1 Cl: “In primis ero incerta ma poi mi sono convinta che avevo sbagliato nel valutare, visto che ho trovato le sicurezze proprio nel confrontarmi quotidianamente con tutti. Trovarsi in un contesto nuovo poteva apparire ‘difficile’, ma poi, col tempo, poco per la verità, tutto èstato facile sono contenta di questo”.

Le attività didattiche e i confronti, cosa ne pensi? Raffaella V., Classe 4 A linguistico: “Nel mio caso, come molti d’altronde, mi sono candidata per diventare rappresentante d’istituto, questo proprio perché amo confrontarmi. Nell’arco di questi quattro anni tra i vari progetti c’è quello di ideare un giornalino interno dell’istituto, con il supporto delle attrezzature, delle strumentazioni forniteci dall’istituto ma voglio anche dire che per sopperire i costi proporremo agli allievi di autofinanziarci dandoci un euro ciascuno. Noi ci speriamo e tutti sono partecipi affinché questa iniziativa si possa realizzare, in primis il nostro preside e i nostri docenti”.

Avete avuto modo di conoscere la vostra preside? Raffaela B., classe 4 A linguistico: “Anche se per poche volte ho avuto modo di parlarci ho avuto la netta sensazione che la nostra dirigente sia una persona attenta alle nostre esigenze e aperta a qualsiasi confronto con i nuovi allievi”.

Allievi, dirigenti e docentiCi racconti come inizia la tua giornata? Mikolay. M, classe 3 C linguistico: “La prima cosa che faccio è guardare il cellulare, come fanno tutti i giovani oramai e non solo, per vedere se mi sono arrivati messaggi o chiamate. Poi ovviamente mi preparo per andare a scuola. Alla mia età potrebbero sembrare poche le problematiche o le difficoltà ma non è così. Mi sento pronto a superare le difficoltà e le risolvo soprattutto con il confronto con gli amici e questo appena apro gli occhi sul nuovo giorno che sta per cominciare”.

In questi tre anni ritieni sia stato costruttivo il tuo confronto con i docenti? Alessandra M., classe 3C linguistico: “Talvolta sì talvolta no. Come in tutti i rapporti posso aver sbagliato io l’approccio e viceversa ma col tempo e soprattutto con la buona volontà di entrambi, certe situazioni possono senz’altro migliorare. Io ce la sto mettendo tutta, il mio impegno si estende anche al fatto che mi sono candidata a rappresentante di istituto per me è importante dare il proprio contributo e spero di riuscirci”.

In questo istituto ci sono in prevalenza donne. Secondo voi incide questo aspetto a discapito dei pochi machietti iscritti al Jommelli? Rispondono Falanga F., 2A pedagogico, Fortuna C.k 4Cl pedagogico, Monica T., 4Cl pedagogico, Iovinella P., classe 3C linguistico, Sagliano G. 4D pedagogico: “I ‘maschietti’, in minore numero rispetto alle donne, affermano di sentirsi un po’ a disagio mentre altri dicono che questo istituto offre tante possibilità di scelta per qualsiasi facoltà. Ma la convinzione che anche per i ‘maschietti’ iscriversi al ‘Jommelli’ non è certo un passo sbagliato, è confortato proprio da chi ha voluto iscriversi e saggiare con mano la realtà dichiarandosi soddisfatto”.

di Donato Liotto

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