CESA. Il presidente dellassociazione politico-sociale “Cesa al Centro”,Cesario Liguori, torna sulla questione dei debiti del consorzio idrico e chiede all’amministrazione comunaledi aprire un dibattito con tutte le forze politiche e sociali della cittadina.
Non è possibile afferma Liguori che le società partecipate, come il consorzio idrico, continuino ad accumulare debiti (lultimo in ordine di tempo è quello da 11 milioni di euro nei confronti dellEnel) che vanno ad aggravare ulteriormente la situazione dei Comuni e che, al contempo, dispongano di Consigli di amministrazione che percepiscono mezzo milione di euro allanno. In un momento di crisi come quello che stiamo vivendo è inaccettabile una simile situazione.
Questo non lo dice il sottoscritto, continua Liguori ma una persona seria come il consigliere provinciale del Pd e sindaco di San Tammaro, Emiddio Cimmino, durante la seduta del Consiglio provinciale di martedì. I comuni del consorzio, quindi, dovranno pagare, ciascuno per la propria quota il debito accumulato. Non so se il Comune di Cesa dovrà compartecipare per la propria quota (forse, se il debito è antecedente allingresso nel consorzio, la potrebbe fare franca). Ma una cosa è chiara: continuando a stare nel consorzio tutte le situazioni debitorie presenti e future verranno a ricadere su di noi.
Il medico cesano, a questo punto, chiede alla maggioranza ed al sindaco, mettendo da parte polemiche politiche o strumentalizzazioni, di aprire una discussione tra le forze politiche e sociali del paese, ponendo le carte sul tavolo, dicendo come stanno veramente le cose.
Non si ostinassero a difendere lindifendibile, conclude Liguori mostrassero un minimo di responsabilità. Ne va del futuro di questo paese che potrebbe essere travolto da una valanga di debiti. Cerchiamo di uscire dal consorzio prima che sia troppo tardi, limitando il più possibile i danni.