IL CAIRO. In Egitto si vota. I seggi si sono aperti alle 8 del mattino (7 in italia) e in pochi minuti centinaia di persone si sono messe in coda per votare. Sono le prime elezioni del dopo Mubarak.
Quaranta milioni di egiziani sono chiamati a eleggere la nuova camera bassa del Parlamento, fase di esordio di un iter che si protrarrà per circa quattro mesi, fino al prossimo marzo.Fin dalle battute iniziali si sono formate lunghe code davanti a tutti i seggi, nelle quali spiccava la massiccia presenza femminile: nulla di paragonabile alla scarsissima affluenza nelle consultazioni del passato, che di fatto non avevano alcuna ripercussione sulla vita politica nazionale.
I manifestanti continuano a presidiare piazza Tahrir. E sembra che non abbiano alcuna intenzione di lasciarla. “In gioco c’è il nostro futuro”, continuano a ripetere puntando il dito contro il nuovo governo di unità nazionale, scelto dal maresciallo Tantawi, guidato da Ganzuri. Ex capo di governo alla fine degli anni Novanta con Mubarak presidente e quindi malvisto dalle migliaia di manifestanti.
Ma è proprio in questa fase che è spuntata l’incognita El Baradei. Il premio Nobel si è detto disponibile a dirigere un esecutivo di unità nazionale, soprattutto dopo gli scontri che hanno dilaniato il Cairo, a patto che “il governo sia dotato di tutte le prerogative per gestire il periodo transitorio, ristabilire la sicurezza, rilanciare l’economia e realizzare gli obiettivi della rivoluzione egiziana”.
Nei mesi seguiti alla caduta di Mubarak, il cambiamento politico nel Paese non è riuscito a decollare, con l’esercito più concentrato a mantenere il potere e i propri privilegi che a favorire una trasformazione democratica. La scorsa settimana la frustrazione del popolo si è manifestata in una serie di sanguinose proteste in cui hanno perso la vita 42 persone e che hanno costretto il consiglio militare a promettere un esecutivo civile entro luglio, dopo il voto per il rinnovo del Parlamento e le elezioni presidenziali in programma a giugno, molto prima del previsto.