Berlusconi: “Mi dimetterò, Fini e company hanno tradito l’Italia”

di Mena Grimaldi

Silvio BerlusconiROMA. Silvio Berlusconi non si ricandiderà più, ma resterà a disposizione del partito. Ad affermarlo è lui stesso all’indomani del voto alla Camera che ha visto la maggioranza perdere pezzi.

Il premier ha annunciato le sue dimissioni che avverranno subito dopo l’approvazione della legge di stabilità. Anche se l’ultima parola spetterà al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, sul da farsi, il Cavaliere parla di quello che potrebbe avvenire subito dopo le sue dimissioni. “Un altro esecutivo è impensabile – dice – unica alternativa è quella del voto anticipato. Appena sarà approvata la legge di stabilità mi dimetterò – ribadisce il premier – e, siccome non ci sono altre maggioranze possibili, vedo solo le elezioni all’inizio di febbraio, elezioni a cui non mi candiderò più. Il candidato premier del centrodestra saràAngelino Alfano, che è accettato da tutti e sarebbe sbagliato bruciarlo adesso provando a immaginare un nuovo governo guidato da lui”.Per il premier, dunque, sarebbe auspicabile il voto anticipato, cosa non gradita sicuramente all’opposizione, ma del resto, un nuovo esecutivo che vada bene a tutti, al momento, sembra impensabile. Al di là del nome di Alfano, Berlusconi sul possibile suo successore tiene a precisare: “Saranno le consultazioni tra il milione e duecentomila iscritti al Popolo della Libertà a stabilirlo”.

Su una possibile “ricucitura” tra Pdl e Udc, il Cavaliere risponde: “Abbiamo chiesto più volte al Terzo Polo, aPier Ferdinando Casini, ai centristi di ricostituire il centrodestra e la risposta è sempre stata negativa. Oggi appare chiaro che ci siano degli accordi di Casini con la sinistra e quindi non credo che ci sia questa possibilità. Sono già convinti di avercela fatta – dichiara Berlusconi riferendosi alle opposizioni – hanno perfino preparato i nuovi organigrammi e promesso a Casini che farà il presidente della Repubblica e lui ci spera, altrochè, e per questo non li molla”.

Il presidente del Consiglio, poi, ritornando a quanto accaduto nella giornata di martedì alla Camera, aggiunge: “Le mie dimissioni sono un gesto di responsabilità nei confronti del Paese per evitare che la diserzione di pochi possa danneggiare l’Italia in modo irreparabile. Sono un ottimista per natura e speravo che al dunque il senso di responsabilità, di lealtà verso gli elettori sarebbero prevalsi, ammette Berlusconi. Invece, dopo Gianfranco Fini e i suoi 26 parlamentari che sono passati all’opposizione, altri sette parlamentari hanno fatto la stessa cosa, tradendo il mandato elettorale e, in un momento come questo, tradendo anche l’Italia”.

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