VERONA. “Continuerò a combattere”. L’ex premier Silvio Berlusconi si riaffaccia sulla scena pubblica, a Verona, sul palco della convention del Pdl organizzata da Carlo Giovanardi.
La prima apparizione pubblica del Cavaliere dopo le dimissioni da capo del governo. Un intervento breve che ha però già il sapore della campagna elettorale.Infatti Berlusconi torna sul tema classico, “il pericolo del comunismo”, per attaccare la sinistra (“il Pd figlio o nipote del Pci”) e ribadire: “Raddoppieremo l’impegno per sconfiggerla”. “Ho una certezza – ha rassicurato l’ex premier – per il nostro futuro e la vittoria che dobbiamo conseguire siamo in ottime mani”, ha detto riferendosi poi al segretario Angelino Alfano. Ma ha chiaramente fatto capire che nel Pdl si sta già lavorando per le prossime elezioni, anche se Ignazio La Russa, intervistato nello stesso giorno su SkyTg24, ha detto: “Sosterremo Monti”.
“Dicevano che lo spread – ha detto Alfano – saliva per colpa di Berlusconi per cui era passata l’idea che se l’euro andava male era per colpa dell’Italia che andava male per colpa di Berlusconi e se il dollaro andava male era colpa dell’euro così bastava togliere Berlusconi per eliminare i problemi. Si è trattato di un castello di sabbia costruito sulle menzogne mentre noi continuavamo ad urlare la verità e che cioè la crisi è mondiale. Hanno eliminato il nostro governo e si sono accorti che non è cambiato nulla”.
Elezioni in vista? Berlusconi ha annunciato: “Voglio garantirvi il mio impegno, per quanto riguarda lorganizzazione della nostra forza politica: stiamo concretamente già lavorando per diffonderci capillarmente in tutta Italia, per creare i team elettorali, per stabilire un contatto quotidiano con gli italiani attraverso la rete, attraverso Internet”. “Non so se sarà una campagna elettorale lunga – ha aggiunto – noi dobbiamo essere pronti. Io lavorerò dietro le quinte”.
Poiè tornato ad alzare il tiro contro la sinistra, incapace di diventare una forza social democratica. L’ex premier mette in guardia: “La sinistra non è cambiata, sono ancora gli stessi”. Per Berlusconi, al contrario, “i nostri valori sono quelli che fanno il bene dell’Italia. Dall’altra parte, invece, non c’è stata ancora quella maturazione democratica che ha portato il Pd, figlio o nipote del Partito Comunista Italiano, a diventare Partito socialdemocratico. Noi siamo convinti che loro sono ancora gli stessi, non sono cambiati e purtroppo l’abbiamo dovuto constatare da tutte le loro dichiarazioni, i loro giornali e i loro interventi in Tv contro di noi”. Berlusconi confida che sarebbe “l’uomo più felice se dalla sinistra arrivasse quella maturazione verso la libertà, verso un rapporto libero tra cittadini e Stato, mentre loro vogliono che lo Stato sia superiore al cittadino, con il cittadino messo al servizio dello Stato mentre è esattamente il contrario di ciò in cui noi crediamo”.
Il Cavalieresi è dichiaratocontrario ad un eventuale abbassamento della soglia dell’utilizzo dei contanti a cui starebbe pensando il Governo Monti. L’ex premier lo ha detto chiaramente dal palco: “Per il futuro nostro e dei nostri figli abbiamo il dovere di continuare a combattere e ritengo di non usare un termine alto e retorico quando dico che dobbiamo continuare a combattere per la nostra libertà che è il primo dei diritti”. In particolare, per Berlusconi, va contro la libertà “una norma che dice che tu puoi pagare in contanti fino a 200-300 euro, tutto il resto deve essere verificabile. In questa norma – scandisce dal palco – c’è insito il pericolo reale di uno Stato di polizia tributaria che sarebbe esattamente il contrario di quello Stato in cui noi vogliamo continuare a vivere”.
Una volta sceso dal palco Berlusconi ha continuato a parlare con i giornalisti presenti al convegno. E non si è tirato indietro quando questi gli hanno chiesto del rapporto con la Lega Nord, confermando anche la partnership in vista delle prossime elezioni amministrative: “C’è un’alleanza solida che non può essere resa più debole con questi ultimi accadimenti e con il governo dei tecnici”. Di tutt’altro avviso il Carroccio, che per bocca di Roberto Calderoli fa sapere: “L’alleanza con la Lega non può essere solida visto che a livello nazionale non esiste più dopo la decisione del Pdl di appoggiare il governo Monti”.