ROMA. Il tam tam di voci corre via web, sui due più importanti social network: facebook e twitter. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, starebbe per dimettersi, anche se il diretto interessato smentisce seccamente.
A riferire la notizia, in costante aggiornamento sul web, sono stati lunedì mattina il vicedirettore di Libero, Franco Bechis, e il direttore de Il Foglio, Giuliano Ferrara. Che Silvio Berlusconi stia per cedere il passo è cosa acclarata, è questione di ore. Alcuni dicono di minuti, ha affermato Ferrara, mentre Bechis, via Twitter, ha scritto: Devo rettificare quel che ho detto ad Omnibus. ora ho notizie dirette: Berlusconi si dimette. E sempre Bechis, sulla sua bacheca di facebook, ha fatto sapere che al posto del premier scenderà in campo Gianni Letta e che, da fonti dirette, ha avuto notizia che il leader dellUdcPierferdinando Casini appoggerà tale scelta.
Ma a stretto giro è giunta la smentita del premier, tramite il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, il quale ha riferito che le voci sulle sue dimissioni sono destituite di fondamento e non capisce come siano circolate. Poi, in una telefonata a Libero, personalmente annuncia: Domani si vota il rendiconto alla Camera, quindi porrò la fiducia sulla lettera presentata a Ue e Bce. Voglio vedere in faccia chi prova a tradirmi.
Nel frattempo, lo stesso sottosegretario Letta ha commentato: Da un governo all’altro gli impegni assunti non è che si rinnovano o cambiano, continuano. Si chiama principio della continuità amministrativa. Letta, rispondendo a chi gli chiedeva se l’accordo sui fondi strutturali con le Regioni del Sud e
La maggioranza non c’è più ed è inutile accanirsi. aveva detto domenica sera il ministro Roberto Maroni, intervistato da Fabio Fazio, dopo le ulteriori defezioni di parlamentari berlusconiani Questa situazione non può durare molto a lungo. E il problema serio è dentro il Pdl: quindi o il Pdl riesce a ricompattare le fila oppure dovremo prendere atto che non c’è più una maggioranza. Intanto, il popolo della rete si è già scatenato nella creazione di eventi dal titolo: Festeggiamenti del dopo berlusconismo.