ROMA. Silvio e Luciano, due uomini identificabili solo con il nome, due potenti, ognuno nel suo settore, che, talvolta, è diventato anche lo stesso, due uomini che difficilmente dimenticheranno martedì 8 novembre 2011.
Parliamo di Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio dei Ministri (sembra ancora per pochi giorni), e Luciano Moggi, ex direttore generale della Juventus uniti in un triste destino. Questultimo, nella giornata di ieri, è stato condannato dal Tribunale di Napoli ad 8 anni e 4 mesi di reclusione a conclusione del primo gradi del processo su Calciopoli. Il premier, invece, con soli 308 voti a favore si è dovuto arrendere allevidenza di non avere più una maggioranza politica su cui contare.
Due storie lunghe anni, anzi decenni, e che, nel bene e nel male, hanno segnato l’Italia, facendola litigare come non mai. Per i loro nemici (interisti, torinesi, comunisti ) Berlusconi e Moggi hanno rappresentato il male assoluto nei rispettivi campi. Ma ciò che ora sembra definivo, ovvero il tramonto dei due, può essere solo apparente. Non si sa quando Berlusconi si dimetterà. E, quanto della sentenza di primo grado, Moggi già annuncia battaglia in appello.