Yara: trovato il dna di un parente dell’assassino

di Mena Grimaldi

Yara GambirasioBERGAMO. Possibile svolta nelle indagini sull’omicidio di Yara Gambirasio, la ginnasta di Brembate di Sopra trovata morta in un campo poco lontano.

Una possibile traccia potrebbe portare all’assassino. Il dna ritrovato sui vestiti della tredicenne sarebbe compatibile con un ceppo familiare del dna prelevato ad un’altra persona. In pratica l’assassino potrebbe essere un parente di una delle tante persone a cui gli inquirenti in questi mesi hanno prelevato campioni di dna. L’indiscrezione è stata rivelata mercoledì sera nel corso della trasmissione “Chi L’ha Visto”.

All’indomani della notizia, però, gli inquirenti pur non smentendo del tutto la notizia sembrano andarci cauti. Alcuni profili biologici corrispondono con la traccia di dna presumibilmente lasciata dall’assassino sugli slip e sui pantaloni di Yara. ”E’ ancora presto, però, per capire se esistano legami di parentela,spiega un investigatore. Dopotutto, in una comunità ristretta come quella di Brembate di Sopra e dei paesi limitrofi, non è raro trovare dna che abbiano alcuni punti in comune’‘.

Somiglianze tra il profilo biologico dell’assassino e alcuni di quelli raccolti dagli inquirenti fa pensare che il responsabile del delitto sia un italiano, ma al momento anche questa è un’ipotesi. L’anatomopatologa che si sta occupando del caso, Cristina Cattaneo, ha, infatti, dichiarato che al momento dagli esami in laboratorio è stato escluso solo che l’assassino possa essere un cinese o un africano. Quasi certamente, però, il killer non è un lavoratore dell’ormai ex cantiere di Mapello. Nessuno dei dna prelevati agli operai coincide con quello dell’assassino.

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Redazione
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