Consuntivo, Abategiovanni: “Una serie di anomalie”

di Redazione

Augusto AbategiovanniLUSCIANO. Dall’analisi del Conto Consuntivo in possesso dei firmatari, tralasciando alcuni aspetti squisitamente contabili, che andremo comunque a verificare nel corso della discussione, si rilevano moltissime anomalie.

Non esistono rilevazioni aggiornate e sistematiche sulla effettiva consistenza del patrimonio dell’Ente.

Ciò comporta che in data odierna questa Amministrazione non conosce la reale consistenza patrimoniale del Comune e pertanto tutte le considerazioni potranno solo essere approssimative e mai realistiche. Questa di per sé oltre ad essere un dato incontrovertibile è una anomalia inaccettabile per un Ente, specie se questo Ente gestisce risorse economiche per conto dei cittadini.

Pertanto bisogna approntare subito il rimedio mediante una necessaria ed immediata verifica di tutti i beni comunali, con la sistematizzazione della stessa, ossia bisogna verificare periodicamente di tale rilevazione.

Altro elemento che traspare da tale rendicontazione è:

Non esiste un piano di contenimento della spesa.

Tale affermazione parte dalla considerazione che :

non esiste organismo di controllo di gestione nel Servizio dell’Ente, così come anche,

non esiste un coordinamento fra i vari Servizi dell’Ente.

Ciò ha comportato che la spesa stessa è stata fluttuante con una naturale tendenza alla lievitazione verso valori inaccettabili, creando anche scompensi e disparità tra i vari settori.

Tutto questo perché questa Amministrazione non ha istituito un reale coordinamento tra i vari servizi per raggiungere gli obiettivi gestionali e migliorare la gestione delle risorse umane sia fra i servizi stessi che nella sua completezza.

A tale proposito bisogna rilevare anche che

Non esiste neanche un Albo dei beneficiari di contributi erogati, così come anche

Non esiste un Albo di benefici economici verso terzi.

Ossia questo Ente elargisce benefici, contributi economici a discrezione del servizio erogatore senza poi avere la reale conoscenza di quanto è uscito dalle casse dell’Ente, apportando quindi benefici ad alcuni a danno di altri.

Il rimedio a tale stato di cose, come abbiamo detto, sarebbe stato quello di creare un Albo, suddividendo gli stessi contributi per sia per tipologia di contributi che per soggetto beneficiario e non ultimo bisognava anche creare un Albo di tutti i benefici di natura economica. Cosa questa non fatta da questa Amministrazione.

Tutto ciò, oltre alla disparità fra i beneficiari di contributi economici ha creato anche un grave reato amministrativo quale il

Mancato adempimento agli obblighi derivanti dall’Art. 198 del T.U.E.L n° 267/00.

Infatti l’art. 198 (Referto del controllo di gestione) così recita: “La struttura operativa alla quale è assegnata la funzione dei controllo di gestione fornisce le conclusioni del predetto controllo agli amministratori ai fini della verifica dello stato di attuazione degli obiettivi programmati ed ai responsabili dei servizi affinché questi ultimi abbiano gli elementi necessari per valutare l’andamento della gestione dei servizi di cui sono responsabili” Ma come abbiamo detto questa struttura la nostra amministrazione non l’ha istituita. Per cui non esiste una struttura deputata e preposta al controllo di gestione e quindi tale evento è un reato amministrativo.

Ancora, dall’analisi di tale rendicontazione si evince anche

Scarsa attenzione alla gestione economica.

Questa considerazione nasce, oltre da quanto detto poc’anzi, anche dalla consapevolezza che l’Ente sta pagando dei ratei di mutui per finanziamenti avuti nel passato. Orbene, circa 6 mesi addietro, in piena crisi economica ed agli albori della speculazione dei mercati azionari a danno dell’Italia, le spread era attestato a circa 120 punti e si sapeva perfettamente che sarebbe aumentato con conseguente maggiore esborso per i ratei da pagare.

Quindi era opportuno che tale Amministrazione, anche alla luce del Decreto per lo sviluppo economico, andava a rinegoziare tali mutui. Addirittura nel ricalcolo degli interessi passivi, si poteva richiedere anche il rimborso della differenza passiva sborsata fino a 2 anni indietro. Sicuramente ciò avrebbe portato un beneficio economico rappresentato dalla minore uscita del rateo con un risparmio che poteva concretizzare qualche progetto di finanza derivata. Ossia con i soldi risparmiati, si poteva portare un beneficio al paese. Ciò non è stato fatto.

Ci sono ancora molteplici cose, ma voglio fermarmi qui. Voglio solo ricordare a tutti che in questo conto consultivo c’è, tra l’altro una anomalia singolare rappresentata da:

Costo del dipendente che è lievitato (47 dipendenti):

Anno 2008 ………….. 1.853.099,59

Anno 2009 …………… 1.862.004,98

Anno 2010 ……………. 2.185.728,90

Con un costo medio che rapportato a tutti i dipendenti (47) del Comune, è passato da 39.427,65 euri nell’anno 2008 a 39.617,13 nell’anno 2009, per finire poi a 46.504,87 nell’anno 2010.

Cosa significa tutto ciò? Come mai, a parità di dipendenti, c’è questa differenza enorme? E’ come se questo Ente avesse dato un aumento di circa 6887,74 euro nell’anno 2010 ad ogni dipendente oppure avesse elargito a qualcuno la bellezza di circa 324.000 euro, sempre nell’anno 2010.

Fatta questa doverosa e necessaria considerazione, aggiungo che posso solo immaginare che la spinta a tale lievitazione sia dovuta sempre a quelle elargizioni fatte ad hoc per la creazione di alcuni Settori che esistono solo sulla carta o a nomine plurime fatte per l’ U.T.C., o a “nomina ad intuitum “ per altri servizi, settori ed uffici. Per non parlare d’altro.

Comunque, una considerazione deve essere fatta. Non spetta al sottoscritto andare a sindacare le scelte programmatiche della maggioranza in quanto esse sono state volute fortemente dal primo cittadino, avallate dalla sua maggioranza e sancite dalla Giunta Comunale, ma senz’altro posso dire che per i principi anzidetti (mancato controllo di spesa, assenza di controllo di gestione dei servizi, assenza di coordinamento fra i servizi, etc, etc,) ma posso senz’altro affermare che le spese di questo Ente sono risultate incontrollate. Quindi, sarebbe opportuno per il futuro che scelte simili, siano valutate nella sua interezza ed anzitempo e con doverosa ponderazione ed oculatezza. Anche in considerazione del fatto che stiamo parlando di soldi dei cittadini

Infine, ancora 2 elementi sfavorevoli a tale bilancio:

Programmazione non realistica rispetto alle reali esigenze dell’Ente.

Infatti essa, non essendo stata realistica per la gestione, gli obiettivi e la realizzazione dei programmi è stata solo parzialmente raggiunta.

Mancato equilibrio economico (ossia mancato pareggio economico)

Infatti, tutte queste anomalie che abbiamo elencato, come anche rilevato da parte dell’organo di revisione, ha portato al risultato che non è stato raggiunto un equilibrio economico. Cosa questo necessario per la funzionalità dell’Ente e pertanto la tendenza al pareggio deve essere un obiettivo da raggiungere. Obiettivo, questo non raggiunto.
Il capogruppo Udc, Augusto Abategiovanni
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