MARCIANISE. Il Consiglio di Stato conferma Angelo Zarrillo Maietta presidente del Consiglio, rigettando il ricorso in appello del sindaco Antonio Tartaglione.
Ora a Tartaglione non resta che dimettersi, afferma il commissario cittadino dellUdc, Michele Zarrillo. Il sindaco, continua lavvocato marcianisano nonostante ripetuti inviti a desistere dal ricorrere al Consiglio di Stato, in quanto palese la carenza di motivazioni, è andato avanti per la sua strada, perdendo lennesimo giudizio ed arrecando un ulteriore danno alle casse del Comune di Marcianise. Senso di responsabilità ed, ancor prima, senso civico, imporrebbero al primo cittadino di pagare di tasca propria tutte le spese relative al giudizio, siccome portato avanti per un mero capriccio personale. Ricordiamo al primo cittadino che in più occasioni sia in un vertice di maggioranza sia in una riunione di partito (quando lo stesso faceva ancora parte dellUdc) dichiarava: Non posso sedere al fianco di questo presidente del Consiglio, quindi o va via lui oppure mi dimetto io. Dunque, alla luce dellaut aut imposto dal sindaco e considerata lautorevolezza della decisione proveniente dal supremo organo della giustizia amministrativa che, lo si ribadisce, conferma il presidente del Consiglio (difeso in giudizio dallavvocato amministrativista Chicco Ceceri), il primo cittadino dovrebbe essere coerente con se stesso e dimostrare di avere, almeno per una volta, il coraggio di concretizzare quanto ostinatamente sbandierato e paventato: si dimetta. Altrimenti, si manifesterà palesemente un egoistico attaccamento alla poltrona, oltre che una imbarazzante incoerenza.
Per lavvocato Zarrillo, le dimissioni non dovrebbero costituire un problema per il sindaco giustiziere, considerata la facilità con cui ha rimosso dalla carica i tre assessori Udc, colpevoli di non aver firmato la delibera che autorizzava linutile ricorso al Consiglio di Stato. Il sindaco, infatti, nel corso di soli due anni e mezzo di consiliatura, è stato capace di distruggere ben 3 giunte comunali, e sembra addirittura in procinto di smantellarne una quarta, tanto da ridursi in isolamento, lontano da coloro i quali avevano sostenuto la sua candidatura e consentito la sua elezione a primo cittadino.