1500 auto intestate a suo nome: arrestato concessionario

di Redazione

 SANTA MARIA CV. I carabinieri della stazione di Marcianise, coadiuvati da militari della compagnia di Santa Maria Capua Vetere, hanno dato esecuzione a un’ordinanza cautelare, emessa dal Gip presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della Procura della Repubblica, …

… nei confronti di Luigi Sparaco, 36 anni, finito in carcere, e di altre tre persone: U.S., 21 anni, M.D.L., 40, perito assicurativo, e G.M., avvocato, con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Sono indagati per i reati di associazione per delinquere, favoreggiamento della permanenza in Italia di extracomunitari clandestini, falso in atto pubblico di fede privilegiata e frode assicurativa mediante denuncia di falsi incidenti stradali. Il Gip ha provveduto a disporre, inoltre, misure cautelari reali (sequestro preventivo) in relazione a un numero considerevole di autovetture.

L’indagine è iniziata nel 2006, quando i carabinieri della Stazione di Marcianise cominciarono a notare, nel tempo, che presso la loro stazione continuavano a pervenire numerose richieste di notifica di atti amministrativi per violazione al codice della strada, tutte relative a Luigi Sparaco, rimaste ineseguite a causa dell’accertata irreperibilità dell’interessato. Da allora, i militari verificarono che, oltre alle richieste di notifica degli atti amministrativi suddetti, che continuavano comunque a giungere in gran numero presso la loro stazione, pervenivano altresì, da parte di altre forze dell’ordine, richieste di accertamento dell’effettivo possessore di una serie considerevole di veicoli rinvenuti abbandonati da ignoti. Si trattava, generalmente, di autovetture risultate intestate a Sparaco e abbandonate, dopo la commissione di reati (generalmente contro il patrimonio), su tutto il territorio nazionale.

Dagli accertamenti svolti, Sparaco risultava intestatario di circa 1500 auto, peraltro in uso quasi esclusivamente a extracomunitari e/o a pregiudicati. Le successive indagini, delegate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, permettevano di accertare che Sparaco era stato titolare di una concessionaria automobilistica (“Auto Sparaco Import Export”) sita a Santa Maria Capua Vetere, solo formalmente ancora attiva. Sparaco, di volta in volta informato del rinvenimento di autovetture a lui intestate, ne disconosceva la proprietà, attribuendo la responsabilità per la fittizia intestazione ad agenzie di pratiche automobilistiche che, a sua insaputa, avrebbero provveduto all’intestazione dei suddetti veicoli, utilizzando illecitamente documenti di identità suoi personali e documenti relativi alla società a lui facente capo e, a suo dire, sottratti, anni addietro, nel corso di un presunto furto in casa.

L’attività di intercettazione telefonica ha permesso, invece, di ricostruire e delineare l’attività criminale, ascrivibile proprio a Sparaco, di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e frode alle compagnie assicuratici, grazie a una serie di falsi ideologici e materiali. Viene di seguito spiegato il modus operandi di Sparaco. Gli autoveicoli “trattati” dallo stesso – in genere in buone condizioni ma di scarso valore commerciale, trattandosi di vecchie autovetture di grossa cilindrata, quindi molto dispendiose a causa di tassa di circolazione, assicurazione Rca e consumo di carburante, oppure di autovetture non più rispondenti ai severi requisiti anti-inquinamento previsti dai vigenti regolamenti europei, venivano acquistati prevalentemente da cittadini stranieri che, trovandosi illegalmente in Italia, non avevano la possibilità di acquistare normalmente un’auto né di assicurarla per eventuali danni a terzi, ma avevano bisogno, appunto, di comprare un mezzo di trasporto efficiente e di prezzo modesto. E’ per questo che gli stessi si rivolgevano a compiacenti prestanome, come appunto Sparaco, che, in cambio di compenso in denaro, acquistavano falsamente a proprio nome l’autovettura usata, per consegnarla poi ai committenti stranieri, molto spesso già assicurata a nome di costoro. E’ proprio agendo in tal modo, fino ai primi mesi del 2010, che Sparaco aveva assommato in capo a sé la formale titolarità di ben 1498 autoveicoli.

L’indagine, che vede indagate complessivamente 42 persone, ha riguardato anche numerose altre condotte delittuose, relative a falsi e a frodi in danno delle assicurazioni, perpetrate dallo stesso Sparaco in complicità con due professionisti (un avvocato e un perito delle assicurazioni), per avvantaggiare una serie di soggetti – quali U.S. – che denunciavano sinistri stradali mai verificatisi e, conseguentemente, richiedevano il relativo risarcimento di danni, grazie alla complicità di professionisti, quali il perito assicurativo e l’avvocato. E’ da aggiungere che gli extracomunitari irregolari spesso utilizzavano le potenti autovetture in loro possesso per commettere furti, rapine o altri delitti: è per questa ragione che gli autoveicoli in questione erano stati, in vari casi, sequestrati dalle forze dell’ordine, che si erano accorte, in tal modo, come in tutta Italia circolassero centinaia di autovetture intestate sempre alla medesima persona. Dagli esiti delle intercettazioni telefoniche è emersa inequivocabilmente anche la complicità dei titolari di altre agenzie automobilistiche.

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