Tudisco propone una strada per il procuratore Giacumbi

di Redazione

Nicola GiacumbiSANTA MARIA CV. “Penso che intitolare una strada alla memoria del dottor Giacumbi, sia un atto doveroso per la nostra città ove il magistrato nacque.

E questa iniziativa assumerà una valenza ancora piu’ forte e significativa in considerazione che Santa Maria Capua Vetere è sede del tribunale laddove alcuni giudici sono costretti ad usufruire delle scorte armate per le minacce ricevute dai camorristi alla cui organizzazione hanno inferto durissimi colpi. E’ nostra intenzione ricercare eventuali parenti del magistrato assassinato per farli partecipare doverosamente alla cerimonia di intitolazione della strada o dello spiazzale”.

Parole dell’assessore sammaritano alla cultura Mario Tudisco. Nicola Giacumbi, Procuratore della Repubblica facente funzioni, operava a Salerno e il 16 marzo 1980, a soli 52 anni, fu ucciso. Il 16 marzo era una domenica come tante in un tragico periodo della storia della Repubblica italiana: quello degli anni dello stragismo, degli anni di piombo. Giacumbi aveva rinunciato alla scorta per dare un segnale forte dopo il delitto Moro avvenuto due anni prima, ed evitare che altri giovani poliziotti potessero morire da martiri in quell’infausto periodo.

Era da poco uscito dal cinema con sua moglie dove aveva assistito al film “Kramer contro Kramer” ed una sottile pioggerellina accompagnava il rientro dei coniugi a casa. Si trovavano già sull’uscio di casa, sul corso Garibaldi, quando due giovani riversarono sul magistrato 14 colpi di pistola con il silenziatore, un bossolo sfiorava la nuca della donna, mentre per il Giacumbi non ci fu nulla da fare. Giuseppe di 5 anni non vedrà mai più rincasare il suo papà. Mentre si cominciavano a fare le prime ipotesi circa il movente, in un bar della città veniva trovato un volantino di rivendicazione dell’omicidio da parte del sedicente gruppo terroristico delle Brigate Rosse colonna “Fabrizio Pelli” di Salerno.

Il giorno dopo, gli inquirenti avrebbero dichiarato che il Procuratore era certamente un obiettivo ma al massimo pensavano che sarebbe stato gambizzato. Quando presero i colpevoli l’anno dopo, alle domande del magistrato, questi dichiararono di aver compiuto l’assassinio per vendicare il Verbano, giovane militante estremista emiliano, morto in precedenza. Ma che c’entra Giacumbi? “E’ un fascista anche lui ….”.

Compito di un’amministrazione è certamente, quello di porre rimedio a tutte le brutture del passato e salvaguardare il benessere della propria popolazione nel presente, ma anche di ricordare i suoi cittadini più illustri. Troppo spesso gli abitanti di questi territori vengono messi alla gogna indistintamente,quindi speriamo nel successo dell’iniziativa dell’assessore Tudisco. Il culto della memoria di eroi come il procuratore Nicola Giacumbi può essere da esempio per i giovani sammaritani e consegnare all’immortalità il ricordo di chi, nell’esercizio integerrimo delle proprie funzioni, è andato in contro alla morte.

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