Manifesti tesseramento, il Pd presenta denuncia contro ignoti

di Redazione

Elpidio Del PreteSANT’ARPINO. Gli iscritti e gli elettori del Pd, l’altra mattina, quando hanno letto il manifesto affisso sulle mura della cittadina, con cui si comunicava per i giorni 25 e 26 novembre la campagna di adesione al partito, …

… hanno tempestato di telefonate il coordinamento territoriale per chiedere quali fossero le ragioni che avevano indotto a scegliere quale luogo, per aderire al partito, i locali all’interno del palazzo municipale al posto della legittima sezione locale, com’è indicato anche dalle decisioni del coordinamento provinciale. E, sorpresa delle sorprese, i responsabili della sezione cadevano dalle nuvole e informavano iscritti e simpatizzanti che non vi era alcuna decisione di tal genere, e che lo stesso calendario pubblicato sul sito web del Pd provinciale non prevedeva per quelle date e in quei locali la campagna di adesione al Partito per i cittadini di Sant’Arpino. Immediati i contatti con il segretario provinciale Dario Abbate e il responsabile della commissione di garanzia per il tesseramento, Carlo Marino, i quali entrambi assicuravano Elpidio Del Prete, capogruppo consiliare del Pd, di essere all’oscuro di tale iniziativa, invitando lo stesso a documentare l’episodio in un esposto. Veniva fatto esattamente così come suggerito, con il risultato di non aver avuto fino a questo momento alcuna rassicurazione ufficiale su quella che Del Prete e company definiscono “strana convocazione”.“Cosa ancora più grave – affermano dal coordinamento santarpinese – se si considera che a Sant’Arpino esiste una sezione del Pd fin dalla nascita del partito, che ci sono state più elezioni, tra amministrative e politiche, e il partito ha ottenuto sempre consensi superiori alla cifra percentuale ottenuta dal Pd a livello provinciale”.

Il coordinamento ha quindi presentato querela-denuncia contro ignoti e si è riservato di costituirsi parte civile nell’eventuale procedimento penale per ottenere il risarcimento dei danni subiti a qualsiasi titolo. “E’ una vicenda incresciosa e vergognosa fuori da ogni regola democratica e statutaria a cui il Partito provinciale deve dare opportune spiegazioni”, ammoniscono dal Pd santarpinese.

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