SANTARPINO. Se non fosse una cosa seria, sarebbe il caso di dire Mi manda Cusano!. Così, in una nota congiunta, il coordinamento sezionale e gruppo consiliare del Partito Democratico replicano alle dichiarazioni del responsabile provinciale organizazione del Pd, Giovanni Cusano, …
… in merito alla polemica sul tesseramento sorta con lassessore Salvatore Lettera. Uno scontro tra il gruppo di opposizione dei democratici e lesponente della giunta Di Santo che oramai sta coinvolgendo i vertici provinciali del partito.
In questa vicenda di strumentale e mortificante scrivono nella nota il coordinamento e i consiglieri c’è unicamente il comportamento del trio Abbate-Cusano-Lettera. In particolare, Cusano e Abbate dovrebbero dire e spiegare ai democratici veri per quali motivi hanno ignorato che a SantArpino esiste una sezione con un regolare organismo dirigente, un gruppo consiliare di cinque consiglieri, eletti in una lista con il simbolo del Pd, e hanno, con un colpo di mano, voluto affidare la gestione del tesseramento 2011 ad un consigliere comunale, eletto in una lista di centrodestra, in aperto contrasto con il Partito Democratico, assessore nella Giunta di Di Santo (Udc), consigliere provinciale, sostenuto dall’attuale gestore del tesseramento, Salvatore Lettera (che dovrebbe rappresentare il nuovo che avanza) a danno del candidato ufficiale del Partito Democratico? La verità è che siamo stati espropriati del tesseramento e si è consentito ad un transfuga, ad uno pseudo – democratico, alleato organico ed in giunta con una maggioranza di centrodestra, di gestire quale pro-console di qualche padrinato la campagna di adesione al Pd.
Caro Cusano prosegue la nota stiamo solo cercando di difendere le regole del Partito che unitariamente abbiamo approvato. E siamo rammaricati per nonaver potutocontribuire, anchecon la nostra diretta partecipazione, ad una campagna di tesseramento unitaria e svelenita dalle tossine della gestione del potere a tutti i costi. La decisione, sofferta ma consapevole e determinata,di non partecipare alla campagna di tesseramento e di fare la querela a difesa della dignità dell’intero partito è stata una scelta unanime del legittimo gruppo dirigente (tenuto all’oscuro di tutta l’operazione), di quello consiliare e condivisa dalla stragrande maggioranza dei militanti e degli iscritti. Una scelta determinata dalle troppe ambiguità, non certamente nostre, e che ha contribuito a creare un clima di incomprensione e di atteggiamenti e comportamenti contraddittori da parte di chi aveva la responsabilità e il compito diparlar chiaro e fare sceltecoerenticonlo Statuto e il Codice etico delPartito. Noi, invece, abbiamo avuto da sempre un atteggiamento di coerenza politica edi pieno rispetto delle regole. Lo abbiamo fatto quando abbiamo costituito la lista alle amministrative con il simbolo del Pd, ottenuto legittimamente e ufficialmente dagli organi delPartitoelo abbiamo fatto quando si è costituito ilgruppo consiliareaderente alPartitodemocratico. E adesso siamo ancora più convinti e determinati a lavorare in tal senso per il radicamento del Pd sul nostro territorio, aprendo a tutti quanti credono nel progetto del partito riformista, perché siamo per una politica che include e non esclude, ma nel sacrosanto rispetto delle regole. Ed è questo che chiediamo ai rappresentanti provinciali, regionali e nazionali del Partito Democratico.