SESSA AURUNCA. Giovedì 25 novembre, grazie alliniziativa dellassessore allEcologia della Regione Campania, Giovanni Romano, si riunirà presso la Sogin il Tavolo della Trasparenza per le attività di dismissione della centrale nucleare del Garigliano.
Un po di storia in pillole di questa annosa questione. Il 20 ottobre 2003, su pressione di Legambiente, fu istituito dalla Regione Campania, nella persona dellassessore allambiente Ugo De Flaviis, lOsservatorio sulla centrale. Il protocollo dintesa fu siglato dallo stesso assessore, dal rettore della II Università di Napoli, dal direttore del Dip. di Scienze Ambientali, dai sindaci dei Comuni di Sessa Aurunca, Castelforte, Cellole, Roccamonfina e da Legambiente.Tale Osservatorio coincise con il Tavolo della Trasparenza previsto dalla legge 368/2003, ex Scanzano. Infatti, alle riunioni parteciparono anche rappresentanti della Sogin, tra cui lingegner Severino Alfieri e il presidente della società, nonché commissario straordinario, generale Carlo Jean.
Purtroppo, spiega Giulia Casella, responsabile di Legambiente a Sessa Aurunca per lotte intestine allinterno dellUdeur, cui era affidato lassessorato allambiente della Regione, non ci furono ulteriori convocazioni dopo quella del subentrato assessore Nocera. Questa vacanza istituzionale determinò, molto probabilmente, la decisione incontrastata del generale Jean di mettere in atto i suoi poteri straordinari per consentire, con ordinanza del dicembre 2006, la costruzione, nel sito della centrale, del deposito D1 per il quale il Comune di Sessa non aveva mai concesso licenza edilizia. Nonostante le reiterate proteste scritte da Legambiente, Wwf, Italia Nostra, Cittadinanzattiva, Pax Christi, Avo, Comitati cittadini che sottolineavano linutile spreco di denaro pubblico e linidoneità idrogeologica del sito, il sopravvenuto governo Prodi, con i ministri Pecoraro Scanio e Bersani, ritenne di non dare nessuna risposta alle richieste presentate.
Diamo atto allassessore regionale Giovanni Romano sottolinea Casella della opportunità di ricostituire il Tavolo di Trasparenza. Decisione, quella dellassessore, quanto mai necessaria alla luce delle attività illustrate nel piano industriale 2011-2015 della Sogin.
Per la centrale del Garigliano si prevede labbattimento del camino e il successivo smantellamento degli edifici convenzionali, finalizzando le scelte tecnologiche di progetto per lo smantellamento e la destinazione a prato verde. Attività che turbano la tranquillità dellintero territorio aurunco, conclude Casella i cui abitanti hanno diritto a essere informati sulliter e sui possibili rischi che ne possono derivare.