TRENTOLA DUCENTA. Grande costernazione in città per la scomparsa del piccoloSimone Fabozzi, 12 anni. Un ragazzino vivace, amato e ben voluto da tutti.
Il padre Luigi, bancario, stimato non solo dallintera comunità cittadina, per molti anni assessore, vicesindaco, consigliere comunale e dirigente di partito, così come lo zio Saverio, medico, impegnato come il fratello Luigi in politica e nel sociale, sempre pronti a moltiplicare limpegno al servizio del territorio e di quanti, per svariati motivi, si rivolgono a loro. Un fulmine a ciel sereno, sullintera comunità, limprovvisa e grave malattia di Simone, studente modello della terza classe sezione I della scuola media Giovanni Pascoli di Aversa.
In aula, una decina di giorni fa, Simone avverte i primi sintomi di quella che sembrava un banale male di stagione, poi gli accertamenti più approfonditi, con il prelievo di piccoli campioni di liquidi. Il risultato degli esami è stata una doccia fredda per tutti. La mamma Titti ha abbracciato forte Simone e laltra figlioletta. Non è stato perso un solo istante, corsa al centro specializzato di Bergamo. Mamma Titti, papà Luigi, lo zio Saverio, insieme a tanti altri familiari non hanno mai lasciato un solo istante Simone, mentre la comunità cittadina era stretta attorno a lui, partecipando, sperando e pregando, per una immediata guarigione. Ma non ce lha fatta su questa terra.
Le esequie sono state celebrate nella chiesa madre di san Michele Arcangelo dal parroco don Vincenzo Marino: Simone è stato e resta un angelo, una luce eterna, che continueremo a volere bene, perché lui continua a volerci bene, un amico invisibile, che resterà per sempre presente, hanno detto tra le lacrime i compagni di classe. La mamma Titti non ha lasciato un solo istante il marito Luigi. Si davano forza, per resistere alla folla che li abbracciava, cercando solo nel mistero della Croce la risposta definitiva alla loro sofferenza.