VILLA LITERNO. “Siamo contentie onorati di averla qui con noi”, così il sindacoNicola Tamburrino ha salutato al suo arrivo il ministro per la cooperazione internazionale e l’Integrazione Andrea Riccardi, …
… che ha sceltodi fermarsi nel cimitero di Villa Literno per visitare la tomba diJerry Masslo, nel corso della sua visita in Campania.Una scelta doverosa, oltre che simbolica, ha detto il ministro, accolto al cimitero dal sindaco, dal Prefetto Ezio Monaco, dal QuestoreGuido Longo, dai rappresentanti delle forze dell’ordineeda una nutrita folla di persone: delegazioni delle associazioni che si occupano di integrazione, rappresentanti sindacali,volontari della Croce Rossa e della Protezione Civile, poi i bambini delle scuole, che hanno accompagnato in corteo il ministro fino alla tomba di Jerry Masslo, dove è stata deposta una corona di fiori.
Oltre 20 anni dopo quell’evento,che forse in modo eccessivo e superficiale macchiò la nostra comunità come intollerante e razzista. ha dichiarato il primo cittadino Villa Liternoè diventato il paese dell’accoglienza, dove centinaia, migliaia di immigrati convivono con i cittadini italiani sulla base di regole condivise: vivono nelle nostre case, lavorano nelle nostre aziende, in alcuni casi fanno attività imprenditoriale. Certo, c’è ancora tanto da fare: siamo consapevoli che la strada verso la massima integrazione sociale e verso la garanzia dei diritti essenziali è ancora lunga e tortuosa, per gli immigrati quanto per i liternesi,soprattutto in periodo di crisi economica, quando i disagi colpiscono in primis le fasce più svantaggiate. Ma siamo convinti che ce la faremo.
Un operaio di colore, che lavora in una camiceria della zona, ha donato al ministro Riccardi una camicia personalizzata, mentre il sindaco Tamburrino ha consegnato in ricordo il gagliardetto del Comune. Il cimitero di Villa Literno ospita una sezione per gli immigrati senza nome morti in questoterritorio negli anni: per questo il ministro Riccardi ha voluto dedicare un minuto di raccoglimento a tutti i morti senza nome, figli della povertà, delle carestie e delle guerre.
Jerry Essan Masslo, nato in Sudafrica nel 1959, fu ucciso a Villa Literno, il 25 agosto 1989, da una banda di criminali.Dopo essere tornato dai campi, dove coltivava pomodori, si era ritirato nel capannone di via Gallinelle, dove dormiva con altri 28 immigrati. Un gruppo di quattro persone, con i volti coperti, fece irruzione con armi e spranghe chiedendo che venissero consegnati loro tutti i soldi che avevano addosso. Masslo si rifiutò e fu colpito a morte con tre colpi di pistola all’addome. La sua vicenda personale emozionò profondamente l’opinione pubblica e portò ad una riforma della normativa per il riconoscimento dello status di rifugiato. La morte di Jerry Essan Masslo rappresentò per l’Italia la presa d’atto della necessità di garantire adeguati diritti e doveri agli immigrati, che nel corso degli anni ottanta erano cresciuti considerevolmente di numero fino a raggiungere le seicentomila unità nel 1990. Poco dopo la sua tragica scomparsa ebbe luogo a Roma la prima manifestazione antirazzista mai organizzata in Italia sino ad allora, con la partecipazione di oltre 200.000 persone, italiani e stranieri. La vicenda del mancato riconoscimento dello status di rifugiato a Jerry Masslo, in quanto non cittadino dell’Europa dell’est, portò il governo a varare, in tempi record, il Decreto Legge 30 dicembre n. 416, recante norme urgenti sulla condizione dello straniero, convertito poi nella Legge n. 39 del 1990: la legge Martelli. La legge Martelli, all’articolo 1, riconobbe agli stranieri extraeuropei sotto mandato dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, lo status di rifugiato, eliminando la “limitazione geografica” per i richiedenti asilo politico, stabilita in base alla Convenzione di Ginevra del 28 luglio 1951, ratificata in Italia con la legge 24 luglio 1954 n.722. Furono inoltre riconosciuti e garantiti i diritti dei lavoratori stranieri. La morte di Jerry Essan Masslo segnò l’inizio d’una nuova stagione della convivenza multietnica in Italia.
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