AVERSA. A volte ritornano. Lello Ferrara sta tentando di ripetere loperazione che gli era già riuscita per ben due volte allalba degli anni novanta, …
… quando, in pieno clima di tangentopoli, riuscì a vincere per ben due volte di seguito le elezioni amministrative e vedersi eletto sindaco: dare vita a quello che si rivelò una perfetta macchina organizzatrice sia a livello politico che di consensi: creare un clone di quello che fu il movimento Insieme per Aversa. Facilitato dallassenza assoluta di riferimenti partiti nellarea del centrosinistra, lavvocato di origini paretane riuscì, cooptando anche buona parte della borghesia illuminata cittadina, a dare vita, in occasione del suo secondo mandato, ad un esecutivo stabile che, ad onor del vero, portò molte innovazioni positive in città.
Unoperazione che fu resa possibile perché lo scenario politico di allora lo consentiva: non cerano più i partiti e nella sua gestione amministrativa, nella nomina degli assessori e nelle decisioni, non si doveva, in pratica, rendere conto ad altri che allorganismo direttivo del Mia, che era composto, si scusi il bisticcio di parole, da ferrariani di ferro.
Oggi lex due volte sindaco afferma di voler solo ritornare seriamente a fare politica, ma di non voler essere lui il candidato. Unaffermazione alla quale nessuno, forse nemmeno lui, crede. Le riunioni, con diverse decine di esponenti della vecchia guardia, si susseguono. Non vi è una precisa connotazione politica, anche perché, almeno in prima battuta, quello che dovrebbe essere il partito politico di riferimento, il vendoliano Sel, con un manifesto ispirato da Gabriele Vedova, ha preso le distanze dalliniziativa, abiurando il vecchio. Ma questa sua mancanza di colorazione a tinte forti potrebbe essere un vantaggio, così come era avvenuto proprio con il movimento Insieme per Aversa.