AVERSA. LUdc aversana pronta a capeggiare il Terzo Polo in vista dellappuntamento elettorale per le amministrative della prossima primavera.
Una scelta che potrebbe portare ad una divisione in seno al partito di Casini, considerato che ad Aversa cè una buona frangia del partito che è, di fatto, più che vicina al Popolo della Libertà.
Gilberto Privitera, capogruppo consiliare Udc, non perde occasione nei suoi interventi in pubblico e sui giornali, per gridare ai quattro venti che lUdc non sarà nel centro destra.Unipotesi che se sta bene al commercialista aversano, non crediamo sia accolta dal commissario cittadino Mimmo Bisceglia o dallex presidente del consiglio comunale Antonio Farinaro o allassessore al bilancio Pasquale Diomaiuta. Si tratta di esponenti dellUdc che hanno sempre guardato al partito di Berlusconi come loro casa ideale o, almeno, partner imprescindibile. Allora, la sete di indipendenza e di autonomia dellUdc porterebbe, senza alcun dubbio, alla divisione.
E non è escluso che, a questo punto, nella stessa Udc potrebbe rientrare in pianta stabile il gruppo centrista, attualmente parcheggiato nel Gruppo Unico delle Autonomie, che fa capo a Adriano Pozzi o allassessore Giuseppe Mattiello.
Con lUdc potrebbero correre diverse liste civiche oltre a lApi diAntonello dAmore, il Fli diGianmario Mariniello, come partiti. Invitati agli incontri preliminari che lUdc ha già avviato anche le civiche Noi Aversani diGiuseppe Sagliocco, e quella in fase di costituzione diGiuseppe Stabile.
Il grande centro, a questo punto,rischia seriamente di dare fastidio reale sia al centro destra che al centro sinistra con una portata di fuoco fatta da potenti. Lunica cosa sarebbe quella di trovare un candidato a sindaco degno di questo nome e tra le file centriste non mancano, anche outsider provenienti dalla società civile. Una scelta, questa, che, se si verificasse, costringerebbe soprattutto il centrosinistra a compattarsi e a guardare praticamente solo a sinistra. Insomma, la decisione dellUdc, se ci sarà, porterà solo chiarezza in un panorama politico quale quello aversano oggi troppo imbastardito.